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Da ondate calore a inondazioni, i 5 rischi per il Mediterraneo

L'allarme lanciato da Mare Climaticum Nostrum a Firenze

Redazione Ansa

FIRENZE - Ondate di calore persistenti su popolazioni ed ecosistemi, con la previsione di un numero di decessi e di persone a rischio di stress da calore che potrà raddoppiare o anche triplicare con un innalzamento della temperatura verso i 3 gradi centigradi; rischi per la produzione agricola; scarsità di risorse idriche; maggiore frequenza e intensità di inondazioni; e innalzamento del livello del mare.

Sono queste le cinque categorie di rischi-chiave, legati al cambiamento climatico, a cui è sottoposta l'Italia e il Mediterraneo, presentate oggi in occasione di Mare Climaticum Nostrum, in corso a Firenze. La conferenza è organizzata dalla Fondazione Earth water agenda con l'Agenzia della cooperazione internazionale del ministero degli Esteri e la collaborazione del Centro euromediterraneo sui Cambiamenti climatici.

Le cinque categorie di rischi-chiave con l'escalation delle catastrofi meteo-climatiche sono state presentate da Antonio Navarra, presidente del Centro euromediterraneo sui Cambiamenti climatici. Il rapporto presentato questa mattina "è un avvertimento sulle conseguenze e soprattutto un monito a non stare fermi e subire - ha spiegato Erasmo D'Angelis, presidente della Fondazione Earth water agenda -. È necessaria un'azione urgente a tutela di almeno 12 milioni di italiani esposti a grave insicurezza da frane e alluvioni. Se dal 1946 al 2018 per riparare i danni sono stati spesi dallo Stato in media 4,5 miliardi di euro all'anno, la progressione è oggi impressionante con il quasi raddoppo della spesa intorno a 8 miliardi, con l'escalation nei soli ultimi 14 mesi che ha visto la sequenza di quattro grandi alluvioni che hanno provocato - ha concluso - complessivamente 45 vittime, centinaia di feriti, decine di migliaia di sfollati, e danni complessivi per oltre 15 miliardi di euro. Serve agire. L'evidenza scientifica è inequivocabile".

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