(ANSA) - TUNISI, 21 MAG - Quasi il 75% degli apicoltori
tunisini, colpiti dai cambiamenti climatici, hanno subito un
calo della produzione di miele negli ultimi anni. Lo ha
dichiarato a Tunisi l'ingegnere capo presso l'Ufficio del
bestiame e dei pascoli (Oep) Hassene Ben Salem, in occasione di
un seminario intitolato "Il settore dell'apicoltura in Tunisia:
importanza economica e ambientale di fronte al cambiamento
climatico", in occasione della Giornata mondiale delle Api,
precisando che la produzione media nazionale di miele non ha
superato i 4 chilogrammi per alveare a causa delle ondate di
caldo.
L'ingegnere ha colto l'occasione per sottolineare la
vulnerabilità delle api ai cambiamenti climatici, che rendono
l'intero settore dell'apicoltura dipendente dal clima e
provocano fluttuazioni nella produzione di miele. Ben Salem ha
parlato anche dei danni arrecati alle colonie di api e al
settore dell'apicoltura in Tunisia, tra cui parassiti, malattie
invasive, riscaldamento globale e uso di pesticidi, che non solo
danneggiano la biodiversità ma minacciano anche la produzione di
miele. Secondo Ben Salem, nel 2023 il settore dell'apicoltura in
Tunisia contava 13.000 apicoltori e 305.000 alveari (302.000
moderni e 3.000 tradizionali). Dal 1909-1912, la produzione
media di miele è scesa dai 20 kg per alveare agli attuali 8 kg
per alveare. Questo calo della quantità di miele prodotto per
alveare nel corso dell'ultimo secolo si spiega con diversi
fattori, tra cui il deterioramento del potenziale genetico della
razza di api tunisine, la riduzione della superficie delle
piante produttrici di miele e il riscaldamento globale, che ha
portato ad una significativa riduzione della quantità di nettare
nei fiori, rendendo sempre più difficile per le api produrre il
miele", ha riassunto Ben Salem. È comunque pronto un piano di
investimenti volto a rafforzare la competitività della catena
del valore dell'apicoltura in Tunisia che sarà presto pubblicato
con un Libro bianco, fogli di azione e raccomandazioni sulle
riforme necessarie", ha affermato Sana Zitouni, ingegnere
generale presso l'Ufficio per il bestiame e i pascoli (Oep)
ricordando che in Tunisia, l'apicoltura è un'attività tra le
altre che aiuta, attraverso l'impollinazione, a lottare contro
la perdita di terre, la desertificazione, la deforestazione e la
carenza di risorse idriche. (ANSA)
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Clima: per 75% apicoltori tunisini calo produzione di miele
Pronto piano di investimenti per rafforzare competitività