"In questa edizione - afferma Edda Fahrenhorst, direttrice artistica di Yeast Photo Festival - ci concentriamo più che mai sulla questione che riguarda l'impatto delle abitudini alimentari individuali sul nostro Pianeta, e non solo, anche su come il consumo di cibo degli esseri umani abbia un effetto in ambito sociale e, non ultimo, sulla crescente catastrofe climatica".
Il tema della salute è al centro del lavoro di Pablo E.
Piovano. fotografo documentarista argentino che in tre anni ha esplorato il Nord, il Centro e le coste dell'Argentina, percorrendo 15mila km. Il risultato è The Human Cost, dove denuncia le gravi conseguenze sulla salute umana dovute all'uso degli agrofarmaci, come il glifosato. In mostra per la prima volta in Italia l'intero corpus fotografico.
Dove viene prodotto il nostro cibo? E come viene distribuito nel mondo? In Food for Thoughts - esposto per la prima volta in Italia, il fotografo e regista Kadir van Lohuizen segue l'intero processo in Kenya, Stati Uniti, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Cina e Paesi Bassi, suo Paese d'origine, e indaga sull'impatto che il nostro consumo alimentare ha sull'ambiente, sulla salute pubblica e sull'economia. Ambiente che in Messico è sottoposto all'enorme pressione delle coltivazioni estensive dell'avocado.
Il regista tedesco Axel Javier Sulzbacher ha documentato in Green Shades - in mostra per la prima volta in Italia - non solo la devastazione delle foreste, abbattute per far posto ai campi, ma le infiltrazioni dei cartelli della droga, attratti dagli enormi profitti. Il complesso rapporto tra uomo e ambienta è al centro del lavoro di di Seif Kousmate. 'L'artista visivo cresciuto nel Sud del Marocco, ha approfondito conoscenza della vita intorno alle oasi, attraverso nuovi processi e narrazioni visive. Il risultato, dopo 4 anni di ricerca, è Waha واحة - oasi in italiano - esposto per la prima in Italia. (ANSAmed).
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