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Ambiente: la Tunisia ha fatto progressi nella riduzione dei Hcfc

Unido, calo del 55% uso sostanze che impoveriscono lo strato di ozono

Una fabbrica di produzione di Harissa in Tunisia

Redazione Ansa

TUNISI - La Tunisia ha fatto progressi nella riduzione dei clorofluorocarburi (Hcfc), una sottoclasse di gas e sostanze fluorurati che impoveriscono lo strato di ozono e agiscono come potenti gas serra, secondo un comunicato stampa dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Unido). In una dichiarazione in occasione della Giornata internazionale per la preservazione dello strato di ozono, l'Unido ha elogiato i progressi del paese nordafricano nell'attuazione del Protocollo di Montreal.

Secondo l'Unido, l'azione climatica della Tunisia in quest'area, descritta come un "passo importante", ha portato a un consumo di 325 tonnellate di Hcfc nel 2023, una riduzione del 55% rispetto al livello di riferimento, equivalente a 723.703 tonnellate di Co2.

Il paese sta continuando i suoi sforzi per ridurre gli Hcfc attraverso un progetto 2024-2029 implementato da Unido e dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep), in coordinamento con la National Ozone Unit (Nou) dell'Agenzia nazionale per la protezione ambientale (Anpe). Unido ha inoltre evidenziato che la Tunisia ha istituito con successo un sistema di certificazione nazionale per tecnici e aziende che operano nel settore della refrigerazione, oltre alla conversione di quattro aziende, all'eliminazione di 80,46 tonnellate di Hcfc-141b (equivalenti a 58.332 tonnellate di CO2) e alla formazione di 386 tecnici sulle migliori pratiche per la gestione dei refrigeranti. Circa 83 funzionari doganali sono stati inoltre formati per monitorare le importazioni di sostanze controllate dal Protocollo di Montreal.

Gli Hcfc sono composti chimici comunemente utilizzati in schiume, refrigerazione, aerosol, solventi e aria condizionata. Questi composti impoveriscono lo strato di ozono e contribuiscono al cambiamento climatico. La Giornata internazionale per la salvaguardia dello strato di ozono sottolinea l'importanza dello strato di ozono e del Protocollo di Montreal del 1987 per proteggerlo. Dal 1993, l'Unido, con finanziamenti del Fondo multilaterale, ha aiutato oltre 100 paesi in tutto il mondo a implementare progetti per ridurre l'uso di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono. Nel 2023, le iniziative nell'ambito del Protocollo di Montreal e dell'emendamento di Kigali hanno contribuito a prevenire l'emissione di 41 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti a togliere dalla strada oltre 9,2 milioni di auto per un anno.

"La Tunisia sta andando avanti con il lancio della prima fase dell'emendamento di Kigali, che mira a ridurre l'uso di Hcfc di oltre il 23 percento tra il 2024 e il 2030", ha affermato Lassaad Ben Hassine, rappresentante dell'Unido in Tunisia.

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