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Ambiente: la Tunisia riduce del 55% l'uso di idroclorofluorocarburi

Il Paese ha ratificato tutti gli emendamenti al Protocollo di Montreal

Redazione Ansa

TUNISI - La Tunisia ha diminuito del 55% l'uso di idroclorofluorocarburi (Hcfc), da quando ha ratificato il Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono nel 1989. Lo ha affermato il coordinatore nazionale dell'Unità sul controllo dell'ozono presso l'Agenzia nazionale tunisina per la protezione dell'ambiente (Anpe) Youssef Hammami.

La Tunisia ha ratificato tutte le modifiche apportate al Protocollo di Montreal (emendamento di Londra 1990, emendamento di Copenaghen 1992, emendamento di Montreal 1997, emendamento di Pechino 1999, emendamento di Kigali 2016), ha precisato Hammami durante la riunione della rete regionale dei responsabili nazionali dell'ozono dell'Africa francofona, svoltasi dal 7 al 9 ottobre a Tunisi su iniziativa dell'Anpe in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep).

"Dal 1989 al 2010, la Tunisia, come gli altri aderenti al Protocollo di Montreal, è riuscita ad eliminare completamente le seguenti sostanze nocive per lo strato di ozono: i clorofluorocarburi (Cfc) e il bromuro di metile negli estintori. Nel 2014, il Paese ha adottato il suo piano nazionale per l'eliminazione delle sostanze Hcfc, grazie ad una strategia che ha finora ridotto l'uso di queste sostanze del 55%." Hammami ha inoltre sottolineato che "l'Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal ha aggiunto gli idrofluorocarburi (Hfc) all'elenco delle sostanze controllate al fine di proteggere il futuro clima dalle emissioni globali di questi potenti gas serra (Ghg). L'emendamento è entrato in vigore il 1 gennaio 2019.

"La Tunisia ha ratificato l'emendamento di Kigali nel 2021 e nel gennaio 2024 ha iniziato ad attuare una strategia nazionale per ridurre gli Hfc, attraverso il Kigali Implementation Plan (Kip)", ha aggiunto, precisando che queste sostanze non sono dannose per lo strato di ozono ma hanno un forte impatto sul riscaldamento globale.

L'incontro della rete regionale dei responsabili nazionali dell'ozono dell'Africa francofona, ospitato dalla Tunisia, è stata l'occasione per promuovere la condivisione di competenze ed esperienze tra i paesi africani francofoni sulle questioni relative alla protezione dello strato di ozono e alla riduzione del consumo di sostanze nocive. L'obiettivo è quello di promuovere l'attuazione dei piani nazionali per la riduzione graduale degli Hfc, conformemente all'emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal, ha indicato Hammami.

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