TUNISI - L'economia circolare e le sfide del cambiamento climatico che la regione del Maghreb deve affrontare è il tema di un workshop regionale che ha preso il via ieri a Tunisi e che durerà fino al 5 dicembre. All'evento partecipano 20 giornalisti da Tunisia, Marocco e Algeria, nonché esperti e rappresentanti di organizzazioni pertinenti.
Ai giornalisti di diversi media verranno introdotti i principali concetti dell'economia circolare, veicolo di transizione ecologica e di riduzione della pressione sulle risorse naturali, soprattutto nella regione del Maghreb, una delle più vulnerabili al mondo alla minaccia del cambiamento climatico. Il Maghreb non è l'unica regione che trarrebbe beneficio dallo sviluppo di una nicchia di economia circolare, poiché gran parte del sistema economico globale esistente si basa su un uso eccessivamente lineare delle materie prime.
Secondo gli organizzatori del workshop, questo modello non è più sostenibile nel lungo termine, considerando le sfide ambientali e climatiche di un pianeta con risorse limitate. L'economia circolare è vista come un'alternativa che aiuta a preservare le risorse e l'ambiente, oltre che la salute. Contribuisce inoltre allo sviluppo economico e industriale dei territori e alla riduzione delle perdite e degli sprechi in un contesto sempre più complicato legato agli effetti del cambiamento climatico.
Per gli organizzatori del workshop (Rete Africa 21, ministero dell'Ambiente, Unione Europea - Programma di sostegno ai media in Tunisia/Pamt2, Giz -Progetto di sostegno alla governance ambientale e climatica per la transizione ecologica in Tunisia, Forum nazionale sull'adattamento ai cambiamenti climatici Fnac, e l'ambasciata Svizzera a Tunisi), introdurre i media ai concetti di economia circolare può contribuire a sensibilizzare ed educare il pubblico sulla necessità di razionalizzare i consumi e spostarsi verso pratiche più ecologiche.
In apertura del workshop, il segretario generale dell'associazione Africa21, Julien Chambolle, ha sottolineato che "Il nostro programma, che ora comprende più di 850 giornalisti provenienti da 43 paesi dell'Africa, mira ad aiutare i giornalisti a sviluppare una competenza di base sui temi dello sviluppo sostenibile, fornire loro l'accesso a fonti di informazione primarie di alta qualità, esperti internazionali e organizzazioni coinvolte nell'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare organizzazioni internazionali." "Si tratta anche di offrire loro opportunità, come organizzare delegazioni per coprire grandi eventi internazionali, come è avvenuto l'anno scorso alla Cop 28, con il sostegno della Banca africana di sviluppo".
Oltre agli interventi di esperti, nell'ambito di questa formazione sono previste visite a progetti di economia circolare in Tunisia.
A Tunisi un workshop regionale sull'economia circolare
Per sensibilizzare giornalisti del Maghreb sui temi ambientali