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La Tunisia punta sull'economia verde per ridurre la migrazione irregolare

Progetti di sviluppo in sostegno dei giovani nelle regioni interne

Redazione Ansa

TUNISI - "Per ridurre la migrazione irregolare e la mobilità umana di fronte al cambiamento climatico è necessario concentrarsi maggiormente sull'economia verde. Ciò contribuirà ad avviare progetti di sviluppo nelle regioni interne e a incoraggiare i giovani a rimanervi". Lo ha detto il ministro tunisino degli Affari Sociali, Issam Lahmar, intervenendo al sesto Forum annuale sulle migrazioni sul tema "Migrazione e mobilità umana nel contesto del cambiamento climatico".

Lahmar ha sottolineato l'importanza di includere politiche pubbliche su cambiamento climatico, migrazione, occupazione e salute nei piani di sviluppo economico e sociale. In una nota del ministero Lahmar ha inoltre chiesto di creare meccanismi che aumentino la resilienza e la capacità di adattamento, nonché di sviluppare piani e programmi a breve, medio e lungo termine.

Nel suo discorso di apertura, il ministro dell'Ambiente, Habib Abid, ha parlato dei progressi del sistema ambientale in Tunisia e del suo contributo agli sforzi internazionali per mitigare gli impatti del cambiamento climatico, in particolare nei settori della migrazione e della mobilità umana. Il capo missione dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni in Tunisia (Oim) ha espresso il desiderio dell'organizzazione di continuare la cooperazione con tutte le parti in conformità con le convenzioni internazionali nei settori del clima e della migrazione, elogiando l'impegno della Tunisia nella gestione del cambiamento climatico per limitare i suoi impatti negativi sui movimenti della popolazione.

Organizzato su iniziativa dell'Osservatorio nazionale sulle migrazioni in collaborazione con il ministero dell'Ambiente, il forum ha riunito rappresentanti del ministero degli Affari esteri della Danimarca, il capo missione dell'Oim in Tunisia, il direttore generale dell'Osservatorio nazionale sulle migrazioni, rappresentanti di diversi ministeri, istituzioni pubbliche, organizzazioni nazionali e internazionali, nonché esperti e accademici.

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