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Gaza: contro informatori Operazione Strangolamento

Su sito agenzia al-Ray immagini esecuzioni

Redazione Ansa

(di Sami al-Ajrami) (ANSAmed) - GAZA , 22 AGO - L' 'Operazione Strangolamento' è scattata. Lo rendono noto mezzi di comunicazione legati a Hamas secondo cui i palestinesi di Gaza si sono visti costretti ad entrare in una nuova fase di lotta contro Israele dopo gli attentati contro il comandante militare di Hamas Mohammed Deif (che secondo l'organizzazione e' ancora vivo) e contro i suoi sottoposti - Mohammed Abu Shamalah, Raed al-Attar and Mohammed Barhum - che invece sono rimasti uccisi ieri a Rafah.

Fonti di sicurezza, citate da questi media, hanno avvertito la popolazione che adesso si rende necessario rafforzare le difese contro gli informatori di Israele che potrebbero essere ancora attivi a Gaza. La immagine che sul sito dell'agenzia al-Ray illustra questo annuncio è eloquente: mostra tre uomini in divisa, incappucciati, accanto ad un cappio. Un quarto uomo impugna una leva: presumibilmente quella di una botola che dovrebbe spalancarsi sotto il condannato da impiccare.

Da quanto si desume da questi mezzi di stampa, negli ultimi giorni è stata allestita almeno una Corte marziale che è incaricata di esaminare i casi dei presunti collaborazionisti di Israele. ''In tempi di guerra, nessuna clemenza è possibile'', hanno precisato le fonti di sicurezza citate dai media, secondo cui l'operato di tribunali del genere non è peraltro raro in casi in cui Paesi debbano affrontare situazioni di emergenza.

A quanto pare, i servizi di sicurezza palestinesi dispongono di una rete di squadre di pronto intervento capaci di raggiungere in tempo reale i luoghi dove siano avvenuti attentati alla vita di esponenti di primo piano di Hamas. I presenti vengono subito registrati e schedati. Chi fra questi desta sospetti, viene deferito alla Corte marziale dove si trovano esperti di questioni militari e anche del sistema giudiziario. L'analisi del comportamento del sospetto avviene sulla base di quella che viene definita ''una legge rivoluzionaria''.

Le prime sentenze di morte, spiegano questi media, sono avvenute davanti a un plotone di esecuzione in un cortile del Comando generale della Polizia, non lontano dall'Università al-Azhar nei cui pressi sono stati rinvenuti oggi i cadaveri di due persone fucilate. Altre sette persone sono state invece fucilate in pieno giorno davanti alla moschea al-Omari, accanto alla affollata strada Omar al-Mukhtar.

I condannati avevano la testa coperta da sacchi di tela, perché non se ne potesse conoscere l'identità. I responsabili alla sicurezza di Gaza hanno vietato la divulgazione dei loro nomi per ''preservare il tessuto sociale'' e affinché ''i misfatti di quei criminali non abbiano ripercussioni sulle loro famiglie''. (ANSAmed).

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