ROMA - Oltre 100 persone sono rimaste ferite e intossicate ad Aleppo, in Siria, in un attacco con razzi carichi di gas tossico - probabilmente cloro - che, secondo Damasco, è stato condotto dai ribelli. Gli insorti però respingono le accuse e puntano il dito contro il governo siriano, sostenendo che è un tentativo di minare il cessate il fuoco.
Il direttore sanitario Zaher Hajo ha riferito che i feriti sono stati trasferiti nei due principali ospedali di Aleppo: 15 delle 105 persone ricoverate sono state già dimesse. Secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, sono invece 94 le persone curate e dimesse, mentre 31 rimangono ancora in ospedale.
L'ondata di bombardamenti e attacchi aerei nel nord della Siria rappresenta la più grave violazione della tregua raggiunta da Russia e Turchia durante un summit a settembre nella città di Sochi e che ha portato ad una relativa calma nel nord del Paese negli ultimi due mesi. I ministri della Difesa russo e siriano, rispettivamente Sergei Shoigu e Hulusi Akar, hanno avuto un colloquio telefonico per discutere degli ultimi sviluppi. Mentre il presidente francese, Emmanuel Macron, ha fatto sapere che affronterà questa nuova evoluzione in Siria nei prossimi giorni con i partner internazionali.
Damasco accusa, 'attacco chimico dei ribelli ad Aleppo'
Oltre 100 feriti, raid russi contro insorti. La tregua in bilico