Al progetto, denominato University Corridors for Refugees (UNI-CO-RE), aderiscono gli atenei dell'Aquila, Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Padova, Perugia, Pisa, Sassari, la Iuav di Venezia, e la Luiss. "Nel mondo ancora troppi rifugiati non hanno accesso all'istruzione", ha dichiarato Chiara Cardoletti, Rappresentante dell'UNHCR per l'Italia, la Santa Sede e San Marino. "A livello di istruzione superiore la situazione è drammatica: solo il 3 per cento riesce ad accedere contro il 37 per cento della media globale. Grazie all'impegno delle università coinvolte, progetti come UNI-CO-RE non solo permettono ai rifugiati di arrivare in maniera sicura in Italia per sviluppare il loro talento, contribuendo alla comunità locale, ma riaccendono la speranza in milioni di bambini e ragazzi attualmente in esilio a causa di guerre e persecuzioni".
Gli studenti saranno selezionati sulla base del merito, attraverso un bando pubblico e da comitati di esperti individuati da ciascuna università. Entro il 2030 l'UNHCR si pone l'obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in Paesi d'accoglienza e Paesi terzi anche attraverso l'ampliamento di vie di accesso sicure che tengano in considerazione i bisogni specifici e le legittime aspirazioni dei rifugiati.(ANSAmed).
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