Aroui era stato arrestato nel dicembre 2020 dopo il suo licenziamento dal ministero degli Affari locali e dell'ambiente.
La vicenda risale all'estate 2020 quando le dogane tunisine scoprirono centinaia di container di rifiuti domestici, la cui importazione è vietata dalla legislazione tunisina e dalle convenzioni internazionali, ma che furono presentati amministrativamente dall'azienda importatrice come rifiuti plastici "non pericolosi".
Sul caso venne aperta in Tunisia prima un'indagine amministrativa e poi una penale che ha visto indagate 26 persone per corruzione, compresi i funzionari della dogana e l'ex ministro dell'Ambiente, Mustapha Aroui, che venne arrestato.
Dopo un lungo periodo di consultazioni e grazie alla firma di un accordo di cooperazione istituzionale tra Itala e Tunisia nel febbraio 2022, 213 container di rifiuti sono tornati in Italia al porto di Salerno. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it