AGRIGENTO - I 6 pescatori-pirati, originari della Tunisia, restano in carcere. Lo ha deciso, convalidando il fermo d'iniziativa fatto dalla Squadra mobile, dalla Guardia di finanza e Capitaneria di porto, il gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto.
I migranti sono stati costretti, poiché minacciati d'essere lasciati alla deriva, anche a consegnare il denaro che ognuno di loro aveva con sé. Già nelle passate settimane, e fu il primo caso in assoluto in cui veniva contestata la pirateria marittima che è prevista dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, la squadra mobile di Agrigento, la sezione operativa navale della guardia di finanza e i militari della Capitaneria di Lampedusa, avevano fermato il comandante del motopesca Assyl Salah di Monastir e i tre componenti dell'equipaggio che avevano chiesto la consegna di cellulari e denaro in cambio di un traino per farli avvicinare a Lampedusa.
Restano in carcere i 6 'pirati' tunisini fermati a Lampedusa
Pescatori hanno rubato il motore di un barchino e soldi ai migranti