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Grecia, a Pylos 'barca ribaltata da spostamento peso dei migranti'

Ascoltato capitano Guardia costiera del naufragio del 14 giugno

Alcuni superstiti del naufragio del 14 giugno al largo di Pylos

Redazione Ansa

ATENE - ll capitano della motovedetta della Guardia Costiera greca che si trovava sul luogo del naufragio di Pylos è stato ascoltato ieri dalla procuratrice di Kalamata che sta conducendo un'indagine sull'incidente avvenuto il 14 giugno scorso. Lo riporta il sito di Kathimerini. Sul peschereccio, affondato a largo del Peloponneso, viaggiavano circa 650 migranti, ma i superstiti sono stati solo 104.

Il capitano, esaminato in qualità di testimone, avrebbe attribuito l'affondamento dell'imbarcazione a un improvviso spostamento di peso all'interno del peschereccio sovraccarico, probabilmente perché i migranti a bordo si erano spostati su un lato della barca, riporta Kathimerini. L'incidente sarebbe avvenuto poco dopo l'1.40 di notte, mentre la motovedetta della Guardia costiera si trovava a 70 metri di distanza. Il capitano ha affermato che il peschereccio aveva iniziato a sbandare pesantemente e "in meno di un minuto si è rovesciato", ha spiegato, citato da Kathimerini. Il capitano, inoltre, avrebbe raccolto prove del fatto che il sistema di telecamere a bordo della motovedetta, che avrebbe dovuto registrare l'incidente, era fuori uso a causa di un malfunzionamento dal 1 giugno, due settimane prima del naufragio.

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