RABAT- Hammam chiusi e autolavaggi fermi tre giorni alla settimana in Marocco. Lunedì, martedì e mercoledì a Tangeri, Meknes e Casablanca sarà impossibile usare l'acqua potabile anche per irrigare piante o giardini.
Il Marocco consuma circa 1,6 miliardi di metri cubi di acqua potabile ogni anno, per la maggior parte forniti dall'agenzia nazionale dell'elettricità, l'Onee, a cui si aggiungono le stazioni di desalinizzazione.
Una circolare del ministero dell'Interno, datata 26 dicembre, ha indicato la strada: vietato innaffiare tutti i giorni gli spazi verdi e i giardini pubblici, vietato pulire le strade con acqua, riempire le piscine pubbliche o private più di una volta l'anno, e coltivazioni sotto controllo del dipartimento dell'Agricoltura. La siccità ormai è continua dal 2019 e il rischio del quinto anno è ritenuto molto alto dagli esperti, in parallelo aumenta la richiesta d'acqua che arriverà a 1,8 miliardi di metri cubi l'anno a partire dal 2025 e a quasi 2 miliardi dal 2030. L'acqua potabile resta la priorità assoluta, il resto va al comparto agricolo.
Fino all'inizio degli anni 2000, il Marocco riceveva da 120 a 140 miliardi di metri cubici di precipitazioni annue, tra il caldo e la dispersione, ne restavano 18 miliardi da utilizzare o mettere da parte nei bacini con diga e 4 miliardi riempivano le falde sotterranee. Il riscaldamento climatico ha cambiato le condizioni. Ora il Marocco dispone di 12,5 miliardi di metri cubi d'acqua.
Il Marocco ferma hammam e autolavaggi per la siccità
Rubinetti chiusi per tre giorni a Casablanca, Tangeri e Meknes