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Inaugurato a Tunisi il Pan-African Wound Healing

Primo Centro africano di formazione e ricerca nella guarigione delle ferite

Redazione Ansa

TUNISI - Ha aperto le porte a Tunisi il primo Centro africano per la formazione e ricerca in guarigione delle ferite. Fornirà formazione gratuita a medici tunisini e africani per le nuove e innovative tecniche terapeutiche nella cura delle ferite, delle piaghe da decubito e delle ustioni.

L'avvio del nuovo centro, unico nel suo genere, è stato annunciato in occasione di una giornata inaugurale organizzata dall'Associazione tunisina delle ferite e della guarigione delle ferite (Atcp), alla quale hanno preso parte 14 paesi africani, rappresentati da eminenti professori in vari campi, presidenti di società scientifiche e presidi di facoltà di medicina.

In apertura della giornata il ministro della Sanità Ali Mrabet ha espresso soddisfazione per la scelta della Tunisia di ospitare l'associazione Pan African Wound Healing (Pawh), definendola una conferma dello status prestigioso di cui gode il sistema di formazione ed istruzione medica in Tunisia, oltre alla sua leadership nel campo dell'esportazione di servizi sanitari e delle terapie avanzate. La formazione prevista nel nuovo centro svilupperà ulteriormente le competenze dei medici, migliorerà la qualità della gestione del diabete e ridurrà il numero di amputazioni degli arti nei pazienti diabetici, ha sottolineato il ministro.

All'evento hanno partecipato i ministri della Sanità del Ciad e del Gambia, diversi rappresentanti dei ministeri della Sanità di diversi paesi africani e personale medico ed esperti provenienti da paesi arabi e stranieri.

La Pawh, creata da Amen Allah Messaadi, professore di medicina di terapia intensiva presso la Facoltà di medicina di Tunisi e fondatore dell'Unità di terapia intensiva Burns, mira a migliorare la qualità delle cure per tutti i tipi di ferite in Africa e a promuovere le competenze africane nella cura delle ferite, nelle ustioni e nelle tecniche di guarigione, informa l'associazione in un comunicato. Lavorerà per rafforzare la collaborazione interdisciplinare tra gli operatori sanitari e promuovere la formazione degli operatori sanitari attraverso programmi di formazione teorica e pratica sugli ultimi progressi terapeutici e tecnologici, con l'obiettivo principale di ridurre le disparità nella cura delle ferite. Il corso accreditato porta alla certificazione ed è aperto al personale medico e paramedico tunisino e africano.

"La nostra ambizione è investire in ricerca e sviluppo perché è chiaro che, come africani, dobbiamo ovviamente trarre vantaggio dalle ultime innovazioni e scoperte nella cura e nella guarigione delle ferite. Dobbiamo anche guardare seriamente alla ricerca medica, sia clinica che di base, per sviluppare cure adatte al nostro contesto sociale e alle nostre risorse sanitarie", ha affermato Messaadi. "Vogliamo rendere la medicina accessibile a tutti i pazienti, soprattutto a quelli con risorse limitate. L'associazione panafricana mira inoltre a sviluppare e attuare programmi di prevenzione non solo nei paesi membri, ma in tutto il continente", ha precisato.

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