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Libia: fonti mediche, allarme profughi sudanesi a Kufra

Sono 45 mila e in continuo aumento, le infezioni dilagano

Redazione Ansa

(ANSAmed) - IL CAIRO, 21 GIU - L'International Medical Corps (Imc) ha lanciato l'allarme contro una imminente catastrofe umanitaria nell'oasi di Kufra, in Libia, a causa del crescente afflusso di rifugiati sudanesi. I sanitari sollecitano aiuti urgenti.

Una missione della squadra di risposta rapida della ong ha censito il numero totale di rifugiati sudanesi nella città, stimato in 45.000 persone, concentrate in un'area chiamata Al-Mazraa che ospitava inizialmente 15.000 persone, ma sta ricevendo un afflusso giornaliero compreso tra 250 e 300 nuovi arrivi. Sono state contate circa 800 famiglie, con una media di cinque individui per famiglia. Quasi il 10% di loro ha più di 50 anni, mentre i bambini sono circa 400.

Secondo il Comitato di Emergenza del ministero della Sanità libico, il numero di malattie infettive tra i rifugiati è aumentato in modo significativo, con oltre 780 casi confermati di epatite, 112 casi di Hiv e 28 casi di tubercolosi.

"Si prevede che il numero di rifugiati in fuga dal Sudan verso la Libia aumenterà in modo significativo a causa del conflitto in corso nel paese", avverte la ong.

Sulla base dell'indagine svolta, il Corpo medico internazionale ha rivelato che ci sono quattro rotte principali utilizzate dai rifugiati sudanesi: direttamente dal Sudan a Kufra (la rotta più popolare), via Ciad a Murzuq, via Ciad a Qatroun e la "rotta meno utilizzata" attraverso l'Egitto fino a Tobruk. (ANSAmed).

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