(ANSA) - TUNISI, 19 LUG - "Il nostro Paese, orgoglioso delle
sue radici africane, ha offerto ciò che poteva ai migranti,
dietro i quali si nascondono reti di traffico di esseri umani.
La Tunisia non può accettare di essere un punto di transito o un
luogo di residenza per i migranti irregolari". Lo ha detto il
presidente tunisino Kais Saied ricevendo al Palazzo di Cartagine
il capo del governo, Ahmed Hachani, per esaminare i risultati
della sua partecipazione ai lavori del Forum sulla migrazione
transmediterranea a Tripoli. Sulla questione migratoria ha
quindi sottolineato che "la soluzione non può che essere
collettiva attraverso lo smantellamento delle reti criminali
responsabili di questo fenomeno anomalo. Inoltre, questi
migranti sono vittime di un sistema economico globale ingiusto",
si legge in una nota della presidenza tunisina.
Per Hachani "la migrazione irregolare è in aumento nel Nord
e nel Sud a causa della povertà e del cambiamento climatico" e
la delicata questione dovrebbe essere affrontata collettivamente
nei Paesi di origine, in quelli di transito e di accoglienza.
«La soluzione all'immigrazione irregolare non è europea e
dovrebbe essere affrontata da tutti insieme", ha detto. "Sebbene
gli aiuti forniti alla Tunisia siano stati modesti, si è fatto
ricorso a tutti i mezzi logistici e materiali disponibili per
affrontare il problema dell'immigrazione irregolare", ha detto a
Tripoli Hachani, sottolineando che "la Tunisia ha fatto tutto
ciò che era in suo potere per garantire il rispetto dei diritti
umani dei migranti".
Versione questa contestata da diverse Ong e associazioni a
difesa dei diritti umani che invece accusano da mesi le forze
dell'ordine tunisine di violenza nei confronti dei migranti. Da
ultimo un articolo di Irpimedia del 17 luglio individua "le
responsabilità della Garde Nationale della Tunisia nel naufragio
del 5 aprile 2024" corredandolo con "testimonianze, immagini
satellitari e video dai social" e raccontano come sono morti
almeno 15 migranti. Dal canto suo la
Guardia nazionale fa notare che sono gli stessi migranti ad
avere atteggiamenti violenti nei confronti degli agenti, ed è
proprio di ieri la notizia che la procura di Sfax ha aperto
un'indagine su 38 migranti irregolari sub-sahariani in stato di
fermo perché "si sono rifiutati di obbedire alle intimazioni di
alt delle pattuglie della Guardia costiera aggredendo anche
violentemente diversi agenti".
Il ministro dell'Interno di Tunisi, Khaled Nouri ha detto da
Tripoli che la Tunisia è diventata uno dei Paesi più colpiti
dall'immigrazione irregolare, la destinazione preferita per
tutti coloro che desiderano spostarsi verso l'Europa, fattore
che ha generato in patria non pochi problemi e ricadute
economiche, sociali e di sicurezza. Nouri ha fornito poi numeri
di tutto rilievo indicando che, nel periodo dal primo gennaio
al 14 luglio di quest'anno, sono state 74.464 le persone fermate
nel tentativo di attraversare le frontiere marittime dalla
Tunisia verso l'Europa, rispetto alle circa 45.000 dell'intero
periodo del 2022. (ANSA).
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Saied, Tunisia ha dato ciò che era possibile a migranti
Ma non può essere punto di transito o luogo di residenza