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Amnesty, 'il centro migranti di Samos è simile a una prigione'

'Mancano cure mediche adeguate e in alcuni casi anche letti'

Redazione Ansa

ATENE - "La Grecia deve abrogare urgentemente le norme di legge che stanno causando la sistematica e illegale privazione della libertà delle persone richiedenti asilo trattenute nel Centro chiuso ad accesso controllato" sull'isola di Samos: lo si legge nel nuovo rapporto di Amnesty International sull'hotspot dell'isola ellenica.
"L'Unione europea dovrebbe ritenere la Grecia responsabile delle violazioni dei diritti umani in quella struttura e a garantire che quel modello non diventi un esempio per il Patto su migrazione e asilo recentemente adottato", dichiara l'ong.
Inaugurato nel 2021, il centro di Samos rientra nel piano da 276 milioni di euro con cui la Commissione europea ha finanziato la costruzione di nuovi centri di accoglienza per i migranti nelle isole greche dell'Egeo.
"Un incubo distopico", così viene definito il campo nel rapporto. "Telecamere di sicurezza e filo spinato circondano il centro, che è diventato così simile a una prigione. Le persone non hanno abbastanza acqua o cure mediche adeguate e, in alcuni casi, nemmeno letti", ha denunciato Deprose Muchena, direttore della divisione Impatto sui diritti umani di Amnesty International.
Le persone vengono confinate nel campo fino a 25 giorni dal loro ingresso: "una forma di detenzione illegale" che va oltre "le legittime restrizioni alla libertà di movimento", secondo l'ong. E nei periodi di sovraffollamento, le persone "vivono in condizioni indegne, che potrebbero violare il divieto di trattamenti inumani o degradanti", denuncia il rapporto.

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