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L'Iran attacca Israele, pioggia di 180 missili, intercettati

Teheran, 'stato di guerra, non osate rispondere

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TEL AVIV, 01 OTT - L'Iran attacca direttamente Israele con un massiccio lancio di missili: almeno 180, su tutte le regioni dello stato ebraico, tutti intercettati, secondo quanto rivendicano le forze armate israeliane. L'Iran ha quindi dichiarato di essere "in stato di guerra" e ha anche avvertito: "Abbiamo preso di mira il cuore dei territori occupati oggi in risposta all'assassinio del capo di Hezbollah Hassan Nasrallah e di un comandante di alto rango della forza Quds, Abbas Nilforoushan, da parte di Israele", come hanno dichiarato le Guardie della Rivoluzione iraniane in una nota. I Pasdaran hanno messo in guardia da "attacchi devastanti" se Israele dovesse rispondere.

In Israele, alle 19.30, un'ora prima in Italia, improvvisamente i cellulari di ogni singolo abitante di Israele hanno preso a ululare simultaneamente.

Allarme inusuale deciso dall'esercito per consentire alla popolazione di raggiungere le zone protette con almeno 6 minuti di anticipo rispetto al minuto e mezzo concesso dalle sirene.

Scattate successivamente, nei quartieri di Tel Aviv, a Gerusalemme, ovunque in Israele, che si è trovato sotto attacco diretto dell'Iran per la seconda volta in poco meno di sei mesi, bersagliato stavolta da oltre 180 missili balistici.

Milioni di israeliani, che per tutta la giornata si erano affannati tra spese, parrucchiere, pasticcerie e fiorai per i quattro giorni di festa di Rosh haShanà, il Capodanno ebraico, si sono precipitati nei rifugi. In tutt'altro stato d'animo la Guida suprema iraniana Ali Khamenei che, nascosto in un posto segreto dal giorno dell'assassinio di Hassan Nasrallah, ha fatto sapere attraverso il ministero dell'Intelligence che "l'Iran è ora in stato di guerra", minacciando tutti i Paesi che sosterranno Israele. Immediatamente lo spazio aereo del Paese è stato chiuso, così come ha fatto l'aviazione civile in Israele.

Dove, subito dopo gli allarmi, si sono sentite le esplosioni provocate dal sistema di difesa aereo che ha abbattuto la prima ondata di ordigni arrivata dall'Iran. Al cento per cento nelle aree popolate, mentre nelle zone aperte le bombe dei pasdaran sono scoppiate autonomamente. L'Idf ha fatto sapere che schegge o razzi sono caduti a Tel Aviv, vicino al Mar Morto, nel sud del Paese e nella regione di Sharon. Pochi minuti ed è partita la seconda ondata. Mentre le tv israeliane trasmettevano luci e deflagrazioni contro il cielo del tramonto e i residenti sentivano decine di boati.

Alle 20.33, l'esercito ha avvisato la popolazione che poteva uscire dai rifugi: pochi minuti e la gente era già per strada a Tel Aviv a portare i cani a passeggio, incontrare amici, sulla strada per il lungomare, dopo un'ora di tensione.

Poche ore prima gli Usa avevano avvertito gli alleati israeliani che Teheran avrebbe lanciato un attacco nell'arco di 12 ore.

Informazione rimbalzata sul New York Times, secondo il quale gli ayatollah avrebbero dato il via dopo il tramonto. (ANSAmed).

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