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A Tunisi una conferenza su come affrontare violenza negli stadi

Ministero Interno, per lo sviluppo di un approccio inclusivo

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 22 OTT - La direzione generale della sicurezza tunisina, sotto il patrocinio del ministero dell'Interno, ha organizzato a Tunisi una giornata di studio sui modi per combattere la violenza negli stadi e negli spazi sportivi come parte di un approccio partecipativo completo.

L'evento, a cui hanno partecipato tutte le parti interessate, compresi i rappresentanti dei ministeri dell'Interno, della Giustizia e della Gioventù e dello Sport, si è svolto con il tema: 'Per spazi sportivi più sicuri'. Il ministero dell'Interno, che ha rilasciato anche un video sull'argomento, "ha compiuto enormi sforzi per combattere la violenza all'interno delle famiglie, delle scuole e delle strutture sportive", ha detto il segretario di Stato per la sicurezza nazionale, Sofien Bessadok, sottolineando come "la violenza nello sport sia diventata un fenomeno diffuso in tutti i Paesi".

"Questa giornata di studio è un'opportunità per esaminare i modi per sradicarla", ha aggiunto, evidenziando come "la missione è stabilire un approccio globale per migliorare la sicurezza e rafforzare i canali di comunicazione tra tutte le parti interessate (forze di sicurezza, pubblico, gruppi di sostenitori e media), ed evitare che il fenomeno sia limitato alle forze di sicurezza e al pubblico". Il responsabile della Direzione generale dello sport del ministero della gioventù e dello sport, Haythem Rebai, ha affermato che "il ministero ha un ruolo di primo piano nella lotta contro la violenza nello sport in collaborazione con il ministero dell'interno, istituendo il progetto di identità digitale per i sostenitori e la commercializzazione di biglietti elettronici.

Il ministero intende continuare il suo approccio mirato all'utilizzo di steward come avviene in tutta Europa e all'installazione di telecamere negli stadi e nelle sale polivalenti per identificare vandali e autori di atti di violenza. L'esperto britannico in sicurezza e diritti umani, Paul David Newton, ha indicato che "l'esperienza britannica nella lotta contro la violenza e il vandalismo negli stadi si basava su una carta che stabiliva e definiva il rapporto tra sicurezza e sostenitori e una revisione dei testi legali al fine di vietare l'accesso agli stadi a chiunque non si trovi in ;;uno stato normale". E aggiunto che «ciò include l'aumento del numero di posti di blocco, l'istituzione di un sistema di controllo elettronico e di un'unità di intelligence speciale per i tifosi di calcio". (ANSAmed).

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