ROMA - Amnesty International Tunisia ha espresso la sua profonda preoccupazione per le condanne al carcere inflitte a numerosi influencer dei social media, con accuse legate ai valori morali.
In una nota su Facebook, Amnesty International Tunisia ricorda che le espressioni che potrebbero essere considerate offensive non costituiscono reati penali ai sensi del diritto internazionale e non dovrebbero essere oggetto di procedimenti penali o dare luogo a pene detentive.
L'articolo 226 bis prevede che "chiunque viola pubblicamente il buon costume o la moralità pubblica con gesti o parole o intenzionalmente dà fastidio ad altri in qualche modo, è punito con sei mesi di reclusione e con la multa di mille dinari che viola il pudore.
Chiunque segnala pubblicamente la possibilità di commettere disordini mediante scritti, registrazioni, messaggi audio o visivi, elettronici o ottici, è punito con le stesse sanzioni previste dal comma precedente. Mentre l'articolo 231 dello stesso codice prevede: "Fuori dai casi previsti dalla normativa vigente, le donne che, con gesti o parole, si offrono ai passanti o esercitano la prostituzione, anche occasionale, sono punite con sei mesi di pena. a due anni di reclusione e alla multa da venti a 200 dinari.
Amnesty, molto preoccupati per condanne a influencer in Tunisia
Invito alle autorità a porre fine alla campagna punitiva