Bertrand, il monegasco Gerald Bruneau, l'algerino Farouk Abbou e Tami Notsani, da Israele, accompagnano il visitatore in un viaggio che sottolinea quella mediterranea come la cultura degli intrecci, degli scambi, della mobilità, della socialità. La mostra presenta scorci di realtà differenti nelle diverse sale espositive di Castel dell'Ovo: una prima parte illustra, spiegano gli organizzatori "le condizioni in cui vivono i migranti provenienti da svariati Paesi dell'Africa, del Medio Oriente e dell'Asia. Passando spesso dallo status di profughi nel Nord Africa in campi dell'Unhcr, a quella di migranti sulle carrette di mare che arrivano a Lampedusa, a quella infine di reclusi nei Centri distribuiti sul territorio italiano". La sezione termina con una finestra sulle seconde generazioni, i figli di immigrati nati e cresciuti in Italia. La seconda parte delle mostra apre scorci sulle realtà di alcuni dei Paesi delle sponde del Mediterraneo, in particolare la Palestina ed Israele, e si sofferma poi sulla condizione del Patrimonio artistico e culturale italiano presentando il caso degli scavi di Pompei. A chiudere uno sguardo alle culture e tradizioni di Algeria e Francia. La mostra collabora anche con il Progetto Mediterranea, la spedizione nautica, culturale e scientifica che percorrerà il Mediterraneo per i prossimi cinque anni: il 27 giugno alcuni membri dell'equipaggio di Mediterranea terranno un incontro a Castel Dell'Ovo. Alla Giornata del rifugiato il Comune di Napoli aderisce con molte iniziative: sul lungomare di via Partenope, verrà allestito un palco dove si alterneranno artisti che reciteranno poesie, leggeranno testi, esibiranno brani musicali.
Tra i protagonisti anche l'Orchestra Multietnica del Mediterraneo che terrà un concerto. Nella biblioteca del centro congressi dell'Università Federico II ci sarà anche un incontro-dialogo tra istituzioni, esponenti del terzo settore, stranieri e non, richiedenti asilo e rifugiati presenti a Napoli.(ANSAmed).
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