(ANSAmed) - ROMA, 15 GEN - Sono state tante le donne maestre e
modelli di vita nella storia della mistica islamica e in
generale nella societa' islamica classica. Lo dichiara con forza
Tamara Mancini nel suo saggio "Sufismo e Islam.
L'importanza
della donna nella mistica" (La caravella, pag.180) in cui,
attraverso un excursus delle tappe principali della storia del
sufismo, dall'origine fino agli sviluppi piu' recenti, mostra la
centralita' della figura femminile.
"Lo scopo principale del libro è far capire al lettore che la
religione musulmana non era una religione misogina - spiega
l'autrice - Provo a dimostrare che la donna non è sempre stata
nella condizione difficile in cui si trova oggi. In passato
aveva un ruolo di spicco all'interno della famiglia, era colei
che insegnava ai figli l'educazione e che si occupava della
supervisione nello studio del Corano. Nel corso dei secoli la
situazione è radicalmente cambiata, molte donne hanno visto
diminuire drasticamente libertà e diritti, situazione che
implico a una erronea interpretazione del Corano, che come
sappiamo viene interpretato da zona a zona, da regione a
regione".
Sono moltissime, infatti, le donne, oratrici e maestre, che
scelsero di studiare la religione e le scienze, indipendenti
rispetto a genitori, fratelli e mariti, spesso non sposate, in
prima linea nella societa' e non in un ruolo subordinato e
limitato a sostegno dell'uomo.
"In passato la donna era un'istituzione, maestra al pari
dell'uomo - sottolinea Tamara Mancini - Basta leggere la storia
di Rabi' ad al-Adawiyya per rendersene conto. Lei in particolare
è il simbolo della mia ricerca: è la mistica araba più
conosciuta e venerata, considerata al pari di un grande mistico
come Gialal al-Din al-Rumi".
Da Fatima An-Nisaburya ad Al Wahatiyya Umm Al-Fadl, l'autrice
racconta storie d'altri tempi, di signore umili e profonde,
innamorate dell'amore e di Dio, battagliere e coraggiose. "E' un
libro sulle donne ma anche per le donne - aggiunge l'autrice - e
prova a mostrare il bello della religione islamica, ossia la sua
parte più vera, quella spirituale, scissa dall'aspetto
politico". (ANSAmed).
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