NAPOLI - Un progetto artistico itinerante che segue la 'linea del pane' attraverso quattro Paesi: Italia, Grecia, Serbia e Turchia. E' "On the breadline", un cammino artistico di Elena Bellantoni, vincitore della IV edizione di Italian Council, il bando promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che promuove l'arte contemporanea italiana nel mondo.
La Breadline che l'artista sta seguendo nel suo viaggio, partito da Belgrado a fine marzo, è sia la linea del pane ma anche la linea di povertà che ha segnato storie e narrazioni di questi paesi toccati dalle "rivolte del pane". Il pane non rappresenta infatti solo il momento del convivio e del confronto tra genti diverse, ma è legato alle rivolte popolari che spesso sono state identificate come movimenti di protesta che hanno unito popoli diversi in nome della giustizia e dell'uguaglianza sociale.
Il progetto è curato da Benedetta Carpi De Resmini ed è promosso da Wunderbar Cultural Projects, associazione culturale nata dalla condivisione di intenti di 5 professioniste del mondo dell'arte e della cultura. Belgrado, Istanbul, Atene e Palermo segnano il percorso dell'artista che sarà affiancata dalla collaborazione degli Istituti di Cultura Italiani insieme a un network di realtà culturali, curatori locali presenti nei paesi delle residenze, tra i quali Beo Project (Belgrado) e K-Gold Temporary Gallery (Atene), la Fondazione Ignazio Buttitta e l'Ecomuseo Urbano Mare Memoria Viva (Palermo). "Se è vero che non di solo pane vive l'uomo - spiega Bellantoni - cercherò di spingermi sulla 'breadline' e dare voce e forma a questa linea che seguirò. Il mio canto personale prenderà il ritmo di una vecchia macchina da scrivere, sulla quale trascriverò il mio diario di bordo giorno per giorno. Le mie annotazioni faranno da eco alle note cantate, in quattro lingue diverse, dai cori. Il lavoro artistico nasce per me dall'incontro: in questo caso con il territorio, di cui seguirò segni e tracce, e con un coro formato da sole donne. Ho scelto di declinare solo al femminile questo progetto perché credo che oggi più che mai ci sia il bisogno di prendere la parola e dare voce. Credo che questo 'gesto poetico' sia necessario, non solo per raccontare un lungo passato di lotte e proteste ma anche per parlare profondamente del nostro presente".
In ogni città attraversata l'artista realizzerà infatti insieme a dei cori tutti al femminile una performance accompagnata dal canto di protesta 'Bread&Roses', che trae origine da una frase di un discorso del 1912 di Rose Schneiderman, leader femminista socialista statunitense, declamato durante uno sciopero di lavoratrici. Un canto ogni volta diverso verrà tradotto nella lingua di origine dei paesi coinvolti. Il lavoro finale sarà un'opera video a quattro canali che entrerà a fare parte della collezione permanente delle opere multimediali dell'Istituto Centrale per la Grafica e poi presentato in una mostra personale nel 2020.