(ANSAmed) - TUNISI, 11 APR - Il recente film "Je reviendrai
là-bas", in cui il regista Yassine Redissi rende omaggio al
cantante ebreo franco-tunisino Henri Tibi, innamorato di La
Goulette, ha riacceso i riflettori in Tunisia su questa
cittadina sul mare.
La Goulette è nei pressi di Tunisi, raggiungibile in 15 minuti
con il Tgm. Vi hanno convissuto a lungo tunisini, francesi,
maltesi, italiani, ed è descritta da molti come esempio di
comunione e vicinanza tra comunità religiose diverse. Tutto ciò
almeno fino agli anni '60.
Questa connotazione temporale è importante, perché un
articolo comparso su Jeune Afrique a firma Frida Dahmani,
intitolato "In Tunisia, La Goulette non è più (davvero) quella
di una volta", mette a confronto La Goulette descritta,
raccontata e idealizzata da molti, come nel noto film "Un'estate
a La Goulette" di Ferid Boughedir, e quella attuale in cui
sembra essersi persa la magia di una comunità multiconfessionale
che semplicemente non c'è più. "Porto peschereccio, località
balneare per tunisini, dimora storica di una forte comunità
ebraica, La Goulette è solo l'ombra di se stessa. Rimane la
nostalgia di un'età dorata che la maggior parte dei visitatori
attuali non ha vissuto", scrive Dahmani. La quale ricorda che fu
proprio qui che, il 1 giugno 1955, una folla giubilante accolse
un trionfante Habib Bourguiba al suo ritorno dall'esilio. Ma
sempre a La Goulette "pesanti silenzi hanno accompagnato le
ondate successive di partenze di comunità che avevano perso
molto con l'indipendenza", a cominciare da quella italiana, in
gran parte pescatori siciliani, e poi da quella ebraica,
ridottasi ulteriormente dopo la Guerra dei Sei Giorni.
Dell'epoca d'oro, in cui la vita era descritta come
"spensierata" sono rimasti però i profumi della buona tavola. E'
la sera che l'Avenue Roosevelt sul lungomare si rianima e
ritrova lo splendore di un tempo, con ristoranti per i più
nostalgici, quali Razgallah, Lucullus, La Spigola o Le Café Vert
con tavoli anche sui marciapiedi, che propongono un'offerta
smisurata di piatti a base di pesce fresco, oppure locali più
alla moda per giovani che offrono anche la possibilità di fare
tardi. Forse proprio "il buon cibo, quello dei piatti semplici e
quotidiani, è stato il cemento che ha reso possibile la
convivenza a La Goulette e il villaggio, che si estende su un
piccolo lembo di terra, è prima di tutto un luogo di pesca",
sottolinea Dahmani.
Spesso originari della Sicilia, i pescatori italiani si
stabilirono nella contrada della Piccola Sicilia, dove ancora
oggi ogni 16 agosto si celebra il rito dell'Assunta con la
Madonna di Trapani, patrona dei pescatori che viene portata
fuori dal sagrato della chiesa. E' qui che ha passato la sua
infanzia la star del cinema Claudia Cardinale, "l'italiana più
bella di Tunisi", alla quale l'amministrazione comunale ha
dedicato lo scorso anno una via e un murales per "ricordare il
passato comune". "La Goulette è ancora oggi simbolo di
accoglienza e ha sempre mantenuto un dialogo proficuo con
diverse culture e rimane un esempio di pacifica convivenza tra
le varie comunità" spiega all'ANSA Soumaya Bourougaaoui, docente
d'italiano e ricercatrice all'Università di Kairouan,
aggiungendo che "La Goulette d'antan è ancora molto presente
nella nostra memoria, salvaguardandola per le generazioni
future".
A partire dagli anni '70 tuttavia anche i giovani tunisini di
La Goulette hanno iniziato a espatriare per studiare e tentare
la fortuna all'estero, pochi sono quelli che hanno deciso di
tornarci a vivere. Ogni estate però si danno appuntamento qui
per ritrovare la famiglia e forse anche un po' quell'atmosfera
unica di spensieratezza e leggerezza cantata dal bohémien e
poeta dell'esilio degli anni '60, Henri Tibi. (ANSAmed).
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La Goulette in Tunisia tra passato dorato e attualità
La sera il lungomare si rianima con i suoi ristoranti tipici