La Goulette è nei pressi di Tunisi, raggiungibile in 15 minuti con il Tgm.
Questa connotazione temporale è importante, perché un articolo comparso su Jeune Afrique a firma Frida Dahmani, intitolato "In Tunisia, La Goulette non è più (davvero) quella di una volta", mette a confronto La Goulette descritta, raccontata e idealizzata da molti, come nel noto film "Un'estate a La Goulette" di Ferid Boughedir, e quella attuale in cui sembra essersi persa la magia di una comunità multiconfessionale che semplicemente non c'è più. "Porto peschereccio, località balneare per tunisini, dimora storica di una forte comunità ebraica, La Goulette è solo l'ombra di se stessa. Rimane la nostalgia di un'età dorata che la maggior parte dei visitatori attuali non ha vissuto", scrive Dahmani. La quale ricorda che fu proprio qui che, il 1 giugno 1955, una folla giubilante accolse un trionfante Habib Bourguiba al suo ritorno dall'esilio. Ma sempre a La Goulette "pesanti silenzi hanno accompagnato le ondate successive di partenze di comunità che avevano perso molto con l'indipendenza", a cominciare da quella italiana, in gran parte pescatori siciliani, e poi da quella ebraica, ridottasi ulteriormente dopo la Guerra dei Sei Giorni.
Dell'epoca d'oro, in cui la vita era descritta come "spensierata" sono rimasti però i profumi della buona tavola. E' la sera che l'Avenue Roosevelt sul lungomare si rianima e ritrova lo splendore di un tempo, con ristoranti per i più nostalgici, quali Razgallah, Lucullus, La Spigola o Le Café Vert con tavoli anche sui marciapiedi, che propongono un'offerta smisurata di piatti a base di pesce fresco, oppure locali più alla moda per giovani che offrono anche la possibilità di fare tardi. Forse proprio "il buon cibo, quello dei piatti semplici e quotidiani, è stato il cemento che ha reso possibile la convivenza a La Goulette e il villaggio, che si estende su un piccolo lembo di terra, è prima di tutto un luogo di pesca", sottolinea Dahmani.
Spesso originari della Sicilia, i pescatori italiani si stabilirono nella contrada della Piccola Sicilia, dove ancora oggi ogni 16 agosto si celebra il rito dell'Assunta con la Madonna di Trapani, patrona dei pescatori che viene portata fuori dal sagrato della chiesa. E' qui che ha passato la sua infanzia la star del cinema Claudia Cardinale, "l'italiana più bella di Tunisi", alla quale l'amministrazione comunale ha dedicato lo scorso anno una via e un murales per "ricordare il passato comune". "La Goulette è ancora oggi simbolo di accoglienza e ha sempre mantenuto un dialogo proficuo con diverse culture e rimane un esempio di pacifica convivenza tra le varie comunità" spiega all'ANSA Soumaya Bourougaaoui, docente d'italiano e ricercatrice all'Università di Kairouan, aggiungendo che "La Goulette d'antan è ancora molto presente nella nostra memoria, salvaguardandola per le generazioni future".
A partire dagli anni '70 tuttavia anche i giovani tunisini di La Goulette hanno iniziato a espatriare per studiare e tentare la fortuna all'estero, pochi sono quelli che hanno deciso di tornarci a vivere. Ogni estate però si danno appuntamento qui per ritrovare la famiglia e forse anche un po' quell'atmosfera unica di spensieratezza e leggerezza cantata dal bohémien e poeta dell'esilio degli anni '60, Henri Tibi. (ANSAmed).
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