RABAT - Il Marocco sarebbe al centro di una rivoluzione culturale, secondo il presidente della Fondazione nazionale dei musei marocchini, Mehdi Qotbi. Malgrado il terremoto dell'8 settembre scorso, che ha danneggiato siti e musei a Marrakech e nella regione colpita dal sisma, il 2023 chiude per l'arte con un "bilancio eccezionale: un aumento dell'80% degli ingressi".
I biglietti staccati per i luoghi di cultura aumentano, merito anche, rivela Qotbi, della ricetta per risollevare i bilanci museali che si ispira all'esperienza del Metropolitan Museum of Art di New York: "Affittare gli spazi ai privati, marocchini o stranieri, per l'organizzazione di eventi ha consentito di creare entrate supplementari, di sicuro", ma ha anche contribuito a far crescere di notorietà i luoghi di cultura. Qotbi cita ad esempio il gruppo Louis Vuitton che avrebbe affittato per 60.000 euro circa il Museo di Arte contemporanea di Rabat, per due serate, o la banca francese Societé Générale o, ancora, la fondazione Cartier che avrebbe chiesto gli spazi per mostrare i nuovi gioielli a giornalisti e collezionisti. Si punta all'autonomia finanziaria sul modello della Fondazione Jardin Majorelle di Marrakech, che può contare su 900 mila visitatori annui e dal 2018 è il centro museale più visitato del Marocco.
Marocco, nei musei visitatori in aumento dell'80%
Nonostante il sisma di settembre, stagione culturale alle stelle