"Proprio nella formazione, nella condivisione delle conoscenze e del savoir faire italiano risiede la caratteristica saliente di questo progetto che sarà in grado di creare competenze specifiche e un forte valore aggiunto in Tunisia", ha commentato il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Fabio Ruggirello. Particolarmente soddisfatto di questa partnership l'Ente Luglio Musicale Trapanese che ha messo a disposizione sei musicisti, il cui consigliere delegato, Natale Pietrafitta, è stato a Tunisi per partecipare all'evento e per discutere di future iniziative con il direttore del Teatro dell'Opera di Tunisi, consolidando così i legami culturali tra le due istituzioni.
"Per i costumi dello spettacolo si scontrano due stili diversi: uno più moderno ed uno più tradizionale, mentre la legge è raccontata con uno stile più freddo", ha detto la costumista Lo Sciuto.
Sul palcoscenico ben 120 artisti: 11 cantanti solisti, decine di ballerini del Balletto dell'Opera, l'Orchestra Sinfonica Tunisina e i coristi dell'Opera di Tunisi. La "Carmen" a Tunisi, danzata e coreografata è stata diretta da Sofien Abou Lagraa. I protagonisti principali sono stati Maram Bouhbal (Carmen), Hassen Doss (Don José), Haythem Hadhiri (Escamillo), Nesrine Mahbouli (Micaela), Wajd Akrout (Frasquita), Haithem Guediri (Le Remendado), Zeineb Cherif (Mercedes), Daly Zouch (Le Dancaïre), il direttore d'orchestra è Fadi Ben Othman, quello del coro Elyes Blagui.
Quella di Tunisi è stata anche una rilettura di questa mitica opera, con una Carmen che non muore sul finale e alla fine sposa Escamillo. Mentre il pubblico ha già chiesto nuove date per questo straordinario spettacolo, che probabilmente sarà possibile rivedere al Festival Internazionale di Hammamet quest'estate, il Teatro dell'Opera ha invece espresso il desiderio di portare la "Carmen" tunisina in Europa: "Sarebbe un giusto riconoscimento per un lavoro difficile ma riuscito, espressione di talento e passione". (ANSA).
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