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La memoria di Tunisi negli sguardi degli italo-tunisini

Aperta fino al 16 luglio la mostra 'Ritratti nel paesaggio'

Redazione Ansa

(ANSAmed) - TUNISI, 04 LUG - Sarà aperta fino al 16 luglio al Presbiterio di Santa Croce, nella Medina di Tunisi, l'expo 'Portraits en Paysage', un progetto di Gianni Forte, autore e direttore della Biennale Teatro di Venezia, realizzato insieme alla compagnia teatrale 'A Corps Rompus', inserito nel fitto calendario di iniziative del Festival della creatività italiana in Tunisia. 'Portraits en paysage' è un progetto che intreccia la bellezza dei luoghi e la profondità delle storie umane, creando un'opera d'arte collettiva in cui il focus è la memoria dei luoghi di Tunisi negli sguardi di italiani e tunisini con doppia cittadinanza.

Un viaggio attraverso paesaggi dell'anima dove ogni angolo della città di Tunisi custodisce un ricordo, un'emozione, un frammento di vita, come spiega Forte. "Queste storie, così diverse e uniche, convergono in un'unica esposizione, creando un mosaico di emozioni ed esperienze umane. Grazie a questi ritratti e narrazioni audio si viene trasportati in un viaggio intimo e coinvolgente, riscoprendo la potenza dei luoghi che ci segnano profondamente", sottolinea il direttore della Biennale Teatro di Venezia. "I partecipanti, come moderni cantastorie, ci hanno donato i loro vissuti, evocando momenti drammatici, divertenti, nostalgici o d'amore. Ogni storia ha un filo conduttore comune: un luogo che li ha colpiti profondamente, segnando indelebilmente il loro cammino. Questi racconti, intrisi di vita e sentimenti, sono stati trasformati in registrazioni audio. Un fotografo ha catturato l'essenza di ogni partecipante attraverso ritratti che vanno oltre la semplice immagine, rivelando l'intima connessione con il luogo narrato.

Le fotografie, stampate in grande formato, diventano maestose gigantografie esposte in un'installazione artistica", aggiunge.

Si tratta di un'esperienza sensoriale e interattiva: il pubblico, avvicinando il proprio cellulare ai QR code associati ad ogni ritratto, può infatti ascoltare le storie e immergersi nei mondi interiori dei protagonisti. Ogni voce, ogni risata, ogni sospiro registrato diventa un'eco di emozioni condivise, un ponte tra chi racconta e chi ascolta. (ANSAmed).

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