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Scoperto in Egitto un antico osservatorio astronomico

Risalente al VI secolo a.C., è il più grande mai ritrovato

Redazione Ansa

ROMA - Un team archeologico egiziano ha scoperto la più grande struttura di osservatorio astronomico risalente al VI secolo a.C. a Tel Al-Faraeen, Kafr El Sheikh.

Costruito con mattoni di fango, veniva usato per monitorare i movimenti di sole e stelle nel tempio. Questa scoperta è in linea con le direttive del Ministero del Turismo e delle Antichità, che supporta le missioni archeologiche per approfondire la civiltà egizia.

Il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità Mohamed Ismail Khaled ha elogiato il team per aver rivelato un sito così significativo, che evidenzia la competenza degli antichi egizi nell'astronomia e nel determinare il calendario solare. Durante gli scavi è stata trovata una meridiana inclinata in pietra, nota come orologio a ombra inclinata, uno strumento importante per la misurazione del tempo nell'antichità.

Ayman Ashmawy, che dirige il Dipartimento delle Antichità egiziane al Consiglio Supremo delle Antichità, ha descritto l'osservatorio come il più grande dal VI secolo a.C., coprendo 850 metri quadrati. La struttura ha un ingresso orientato a est e una sala centrale con colonne a L. È stato scoperto anche un blocco di pietra incastonato in una camera circolare, usato per misurare gli angoli solari. Il team ha trovato inoltre cinque stanze di mattoni di fango, probabilmente usate per conservare strumenti, e una torre dell'osservatorio. Una sala grande presenta tre pareti decorate con scene, inclusa una barca rituale blu con otto scomparti e l'immagine di Horus e dell'Occhio di Ujat.

Kotb Fawzy, capo dell'Amministrazione centrale delle Antichità del Nord Egitto e del Sinai, ha riferito che al centro della sala è stata scoperta una piattaforma di pietra incisa con rappresentazioni astronomiche dell'alba e del tramonto.

Hossam Ghoneim, direttore generale delle Antichità dell'area di Kafr el-Sheikh, ha rivelato la scoperta di una statua in granito grigio della XXVI dinastia, rappresentante il sacerdote Psamtik-Semn, con un'immagine del dio Osiride e il titolo Portatore del Sigillo Reale. Sono stati trovati anche strumenti di misurazione e oggetti religiosi in faïence, come una statua di Ptah e simboli del Djed e del Was. Tra i reperti vi sono tavole per offerte, coperchi di anfore con tracce di sigilli saitici e una varietà di ceramiche utilizzate nelle cerimonie religiose e nella vita quotidiana.

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