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Cooperazione italiana allo sviluppo, 'la persona al centro'

Aics alla Borsa di Paestum, i progetti nel Mediterraneo

Redazione Ansa

(ANSAmed) - PAESTUM, 01 NOV - Per la cooperazione italiana, "la cultura è uno strumento di coesione sociale, un meccanismo che rafforza l'identità e il dialogo tra culture differenti. Con un partenariato paritario si rafforzano comunità, prosperità, opportunità di lavoro, e in ultima analisi la pace. Questi sono i grandi obiettivi della cooperazione allo sviluppo italiana": lo ha detto alla Borsa mediterranea del turismo archeologico, in apertura del panel sul 'Patrimonio culturale nel Mediterraneo come fattore di sviluppo', il direttore dell'Aics (Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo), Marco Riccardo Rusconi.

Rusconi ha quindi sottolineato che l'azione dell'Aics nel sostenere la cultura e le comunità "è diretta soprattutto alle persone. La persona è la P più importante tra tutte quelle degli obiettivi dell'agenda 2030". E ha ricordato le straordinarie dimensioni dell'impegno dell'Aics: 120 progetti, con uno stanziamento di 100 milioni di euro. Tali investimenti si sono concentrati, principalmente, su quattro ambiti di intervento: protezione del patrimonio culturale, sviluppo delle industrie culturali e creative, promozione del turismo sostenibile e sensibilizzazione alla cultura.

Nell'incontro nella sede dell'ex tabacchificio di Paestum, 'Next', sono state raccontate nel esperienze in sei paesi - Tunisia, Giordania, Iraq, Marocco, Libano, Siria - del Mediterraneo, dove l'intervento italiano è stato cruciale per sviluppare, preservare e valorizzare siti, centri storici, monumenti. Dai progetti vitali di conservazione e tutela attuati in luoghi celeberrimi come Petra e il Museo archeologico di Baghdad, fino a siti meno noti come i marocchini Challah, Volubilis, Lixus o la chiesa della Sainte Croix recuperata nella medina di Tunisi. E ancora, si è parlato dei drammatici rischi per i siti Unesco libanesi, attorno ai quali si combatte, dove l'Italia resta comunque impegnata.

I relatori hanno fornito dettagliate descrizioni della cooperazione italiana a loro sostegno: Mounir Fantar, direttore della Cooperazione, della Programmazione, delle Pubblicazioni e della Formazione presso l'Istituto Nazionale del Patrimonio in Tunisia; Narjes Riahi, direttrice dello Sviluppo Urbano, dell'Edilizia e della Riabilitazione presso la Municipalità di Tunisi; Mustapha Jlok, Direttore generale del Patrimonio Culturale presso il Ministero della Cultura del Marocco; Georges Cherabie, esperto del Patrimonio Culturale - AICS Libano; Houmam Saad, Vice direttore generale delle Antichità Ministero della Cultura della Siria; Luma Yas Jassim, direttrice generale del Museo di Baghdad; Emad Hijazeen, Direttore Generale - Jordan Applied University College of Hospitality and Tourism Education; Fares Braizat, Capo dell'autorità regionale per lo sviluppo di Petra.

"L'approccio della cooperazione attraverso l'Aics è quello di incrementare lo scambio tra istituzioni culturali locali e italiane. Bisogna essere fieri degli strumenti adottati nei paesi dove interveniamo, perché lo facciamo in sintonia con i nostri partner, ascoltando le loro esigenze, rispettando identità e culture locali", ha concluso Emilio Cabasino, esperto patrimonio culturale di Aics. (ANSAmed).

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