(ANSAmed) - ROMA, 16 FEB - La costruzione dei 67 impianti
eolici off-shore progettati nei mari italiani sottrarrebbe una
superficie di circa 13mila chilometri quadrati alle attività di
pesca professionale, l'11,6% del totale, in particolare lo
strascico, e maricoltura, con inevitabili ripercussioni sulla
loro sostenibilità economica, in relazione ai volumi del pescato
e all'occupazione. E' quanto emerge dallo "Studio di
ricognizione e approfondimento sullo sviluppo delle attività
legate alle risorse energetiche alternative", realizzato dal
Consorzio Mediterraneo, struttura di ricerca aderente a Legacoop
Agroalimentare.
A subire effetti particolarmente pesanti, secondo lo studio,
sono le marinerie attive nelle acque marittime della Puglia
Centrale e meridionale, della Sardegna Meridionale e della
Sicilia Sud-Occidentale. Relativamente all'impatto
occupazionale, si stima una perdita di oltre 4mila addetti,
senza tenere conto del ridimensionamento sull'indotto
industriale e commerciale, concentrati soprattutto nella Sicilia
Sud-Occidentale (oltre 2mila addetti in meno), in Puglia
centrale e meridionale (mille), Sardegna meridionale (500);
seguono Romagna (300), Lazio (200), Calabria e Sicilia Ionica
(200). Dei 67 impianti proposti, 18 per la Sicilia, 18 per la
Sardegna, 15 per la Puglia, 6 per la Calabria, 6 per il Lazio, 3
per l'Emilia Romagna. Tra l'altro, per molti si evidenziano aree
di sovrapposizione, che sarebbe bene evitare avviando un'analisi
sulle autorizzazioni già concesse o in via di rilascio.
Considerando che l'attuale superficie marittima utilizzabile
per la pesca a strascico è di poco più di 112mila chilometri
quadrati, il 32% della superficie complessiva delle acque
italiane, la riduzione dei 13mila chilometri quadrati
determinata dalla realizzazione degli impianti previsti,
significherebbe sottrarre un ulteriore 11,6% della superficie
dei mari di giurisdizione italiana utilizzabile per questo tipo
di attività. (ANSAmed).
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Eolico off-shore,67 impianti tagliano 11,6% di mare per la pesca
Studio Consorzio Mediterraneo aderente a Legacoop Agroalimentare