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In Tunisia workshop su acqua, energia e sicurezza alimentare

Urgente necessità di rivedere la politica agricola

Redazione Ansa

TUNISI - Acqua, energia e sicurezza alimentare sono strettamente interconnesse e il loro sviluppo contribuisce direttamente all'aumento dei tassi di crescita. E' quanto hanno sottolineato gli esperti del settore in un workshop organizzato a Tunisi su iniziativa dell'Ufficio per il Nord Africa della Commissione economica per l'Africa delle Nazioni Unite (Uneca), in collaborazione con l'Ufficio del coordinatore residente in Tunisia e Un Habitat Maghreb.

"Lo stress idrico ha un impatto sull'agricoltura e di conseguenza sulla sicurezza alimentare e sulla crescita economica", ha spiegato l'economista dell'Ufficio subregionale per il Nord Africa dell'Uneca Samia Hamouda, sottolineando che la Tunisia dipende dalle importazioni per il 93% del suo consumo di grano tenero, tra cui il 67% di orzo e il 40% di grano duro.

"La Tunisia è sempre stata dipendente dal consumo di cereali, ma con l'ultima crisi tra Russia e Ucraina e con i problemi del cambiamento climatico e dello stress idrico, sta diventando urgente pensare in modo integrato e associare acqua, energia e sicurezza alimentare in tutti i processi di pianificazione a livello nazionale e locale", ha sottolineato, aggiungendo che "ora dobbiamo proporre politiche e riforme che ci aiutino a superare questa crisi". C'è anche un'urgente necessità di rivedere la politica agricola per renderla più sostenibile.

Ll'esperto di sviluppo sostenibile Belgacem Ayed ha detto all'agenzia Tap che la sicurezza alimentare è strettamente legata all'agricoltura, che a sua volta dipende dall'acqua, aggiungendo che il cambiamento climatico sta rendendo la situazione sempre più difficile. "Ricorrere ad acqua non convenzionale significa spendere ancora più energia, da qui l'importanza di un approccio integrato al nesso tra acqua, energia e sicurezza alimentare", ha sostenuto. L'acqua salmastra e l'acqua di mare dovrebbero essere desalinizzate e la maggior parte possibile di acqua di ruscellamento e purificata dovrebbe essere recuperata per l'uso in agricoltura e irrigazione, ha detto l'esperto. Per quanto riguarda l'energia, Ayed ha sottolineato che il tasso di dipendenza energetica della Tunisia è del 53%, raccomandando l'uso di soluzioni nazionali e locali per sfruttare le risorse proprie del paese (sole, acqua, biomassa, ecc.).

La direttrice dell'ufficio Un-Habitat in Tunisia, Aida Robbana, ha affermato che la sua organizzazione sta attualmente lavorando a un progetto per promuovere la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili a livello locale, in particolare migranti e senzatetto, utilizzando un approccio basato sul genere in due municipalità: Tunisi e La Marsa. Due orti urbani a Tunisi e Marsa sono già stati istituiti come parte del progetto, ha detto Robbana: "I primi prodotti di questi orti sono stati donati a un ristorante solidale".

Esperti in materia di acqua, energia, sicurezza alimentare e sviluppo, nonché rappresentanti di strutture governative e organizzazioni internazionali, prendono parte al workshop, il cui scopo è discutere le sfide e presentare possibili soluzioni e riforme per migliorare la sicurezza energetica in Tunisia. 

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