Nella situazione attuale, le aziende tunisine, in particolare quelle esportatrici, trarrebbero vantaggio dall'avvio e dall'accelerazione dei processi di decarbonizzazione in previsione dell'entrata in vigore, dal 2026, della tassa sul carbonio alle frontiere dell'Europa. In base a questa normativa, gli importatori sul mercato europeo dovranno dichiarare le emissioni legate alla produzione di prodotti importati e potrebbero essere costretti a pagare una tassa aggiuntiva sulle esportazioni.
La guida mira ad aiutare i consumatori a orientarsi meglio tra prodotti più ecologici e rispettosi dell'ambiente, evidenziando i prodotti eco-responsabili. Indica inoltre meccanismi internazionali relativi alle emissioni di gas serra (Ghg) delle aziende, regole per la contabilizzazione delle emissioni di Ghg e metodi per decarbonizzare un'azienda. Gli imprenditori avranno quindi a disposizione, attraverso questo documento, i passaggi per stabilire una strategia a basse emissioni di carbonio nella propria azienda.
Per decarbonizzare, l'azienda è tenuta a stabilire, fin dall'inizio, gli obiettivi di misurazione e riduzione dei Ghg, per effettuare una valutazione di tali emissioni. Lo sviluppo di una strategia a basse emissioni di carbonio è quindi il passaggio che segue la quantificazione delle emissioni con l'obiettivo di stabilire obiettivi di riduzione a medio e lungo termine, tenendo conto in particolare delle traiettorie settoriali o nazionali esistenti, secondo la guida, che contiene anche un'analisi dei quadri nazionali implementati in Italia, Spagna e Germania in relazione alle emissioni di Ghg. Nel documento viene presentato un caso pratico di implementazione di una carbon tax a Singapore. Si tratta di una tassa riscossa sul prezzo di vendita di una fonte energetica o di un prodotto in base al suo contenuto di carbonio. (ANSA).
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