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Lettera 95 Ong, esternalizzare l'asilo viola Carta diritti Ue

Tentativi di diversi Paesi, tra cui l'Italia

Redazione Ansa

(ANSAmed) - ROMA, 09 LUG - "Per assicurare che i rifugiati possano accedere alla protezione, gli Stati devono garantire il diritto di chiedere e godere di asilo e mantenere i loro impegni internazionali. L'obbligo si applica a tutti i Paesi dell'Ue ai sensi dell'articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali.

Tuttavia i recenti e crescenti tentativi dell'Ue e dei suoi Stati membri di sottrarsi alle proprie responsabilità, esternalizzando il trattamento dell'asilo e la protezione dei rifugiati, rischiano di minare il sistema di protezione internazionale". Lo si legge in una lettera sottoscritta da 95 Ong, tra cui Amnesty, Human Right Watch, Caritas e Hias.

"Le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani sono allarmate da questi sviluppi ed esortano l'Ue e i suoi Stati membri a salvaguardare il diritto di asilo territoriale in Europa", si legge nella lettera. "Le discussioni sull'esternalizzazione dell'asilo non sono nuove e sono state costantemente criticate, contestate e respinte nel corso degli anni: la stessa Commissione Europea ha escluso la fattibilità giuridica di tali modelli nel 2018, definendoli 'né auspicabili né realizzabili'".

Le Ong sottolineano che sono i Paesi "a basso e medio reddito" ad ospitare "il 75% dei rifugiati del mondo" ma ciononostante "si è assistito a un'impennata di proposte volte a trasferire l'esame delle domande di asilo, o addirittura la responsabilità di fornire protezione ai rifugiati, a Paesi non appartenenti all'Ue". "L'Italia - dichiara il documento - sta attualmente cercando di esaminare le domande di asilo di alcuni gruppi di richiedenti asilo al di fuori del proprio territorio, a partire dalla detenzione in Albania, e altri, come la Danimarca e la Germania, stanno valutando la fattibilità di questo tipo di accordo; inoltre 15 Stati membri dell'Ue e alcuni gruppi politici hanno approvato misure simili e poco lungimiranti per spostare il trattamento dell'asilo al di fuori del territorio dell'Ue e hanno incoraggiato la Commissione a esplorare modi per facilitare questo attraverso un'ulteriore riforma legislativa, anche attraverso un concetto annacquato di "Paese terzo sicuro" .

"Negli ultimi anni - accusano le Ong - la Commissione ha continuato a eludere il controllo pubblico o parlamentare e i quadri legislativi dell'Ue, concludendo accordi sempre più controversi e poco trasparenti con i Paesi terzi, gettando su di loro ingenti somme di denaro senza autentiche garanzie per i diritti umani o meccanismi di monitoraggio, con l'obiettivo di contenere e scoraggiare la migrazione e il movimento dei rifugiati verso l'Ue, apparentemente a qualsiasi costo umano".

(ANSAmed).

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