(ANSAmed) - TUNISI, 18 APR - "Attraverso la folgorante
accelerazione della repressione contro ogni opposizione
politica, il potere tunisino è in procinto di cadere in una
dittatura disinibita che ora avanza a viso aperto". E' quanto
dichiara ad ANSA l'universitario e noto giornalista del
"Courrier de l'Atlas", Seif Soudani, a proposito dell'arresto
ieri del leader del partito islamico tunisino Ennhadha, Rached
Ghannouchi, noto oppositore del presidente Kais Saied.
"Se sembrava essere solo una questione di tempo, l'arresto
del numero 1 di Ennahdha, Ghannouchi, la notte scorsa segna una
svolta importante nell'irrigidimento dell'agenda
politico-giudiziaria del regime tunisino", prosegue Soudani
sottolineando come l'arresto eseguito nella "notte del destino,
che corrisponde alla 27esima notte del mese di Ramadan nel
calendario Hijri, considerata una delle notti più sacre dai
musulmani", "denota un certo gusto per le date simboliche e
rappresenta una dimostrazione a tutti coloro che mettevano in
dubbio la sua capacità di arrestare Ghannouchi, soprattutto tra
le file dei modernisti".
"Perché dopo il golpe costituzionale a favore del quale Saïed
si era investito di pieni poteri, il leader di Ennahdha è stato
sentito più volte nell'ambito di un'indagine sulle filiali
logistiche sospettate di aver facilitato l'invio di giovani
tunisini nelle zone di conflitto in Siria, ma il suo arresto
finora aveva rappresentato una linea rossa che le autorità non
avevano mai oltrepassato, senza dubbio temendo rappresaglie
della base radicale di Ennhadha", dice Soudani evidenziando come
"alla fine a spingere le autorità all'arresto di Ghannouchi è
stata invece, una dichiarazione apparentemente innocua, ovvero
'In Tunisia c'è una volontà ideologica di ostacolare ogni
pluralismo Questo ostacolo pone le fondamenta di una guerra
civile. Perché immaginare una Tunisia senza Ennahdha, senza
Islam politico, senza un partito di sinistra, o qualsiasi altra
componente della vita politica, questo costituisce un piano per
la guerra civile. Tuttavia, queste forze esistono, che ci
piaccia o no!'".
"Sono queste parole, secondo una fonte dell'Unità
antiterrorismo riferita alla Procura di Tunisi, ad avere causato
la perquisizione dell'abitazione del leader spirituale e della
sede del suo partito, e poi il suo clamoroso arresto". Secondo
Soudani "tuttavia, un potere che gioca la sua ultima carta è un
potere che in realtà mostra segni di debolezza, nonostante le
apparenze". (ANSAmed).
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Soudani, potere in Tunisia mostra segni di debolezza
'Con arresto Ghannouchi superata linea rossa'