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Amnesty lancia petizione,stop a processi militari in Tunisia

'Basta perseguire i civili davanti ai tribunali militari'

Redazione Ansa

TUNISI - Amnesty International suona l'allarme per "l'arretramento dei diritti umani in Tunisia" e lancia una petizione online per "fermare la pratica del perseguimento dei civili davanti ai tribunali militari".

"Le conquiste post-rivoluzionarie della Tunisia sono a rischio - scrive Amnesty - dalla sua presa di potere il 25 luglio 2021, il presidente Kais Saied si è concesso ampi poteri e ha debilitato istituzioni chiave per la protezione dei diritti umani, minacciando la libertà di espressione, associazione, processo equo e altri diritti", si legge nell'appello.

"Giornalisti, parlamentari e altre figure politiche tunisine di alto profilo, inclusi critici e presunti oppositori del presidente, sono stati presi di mira per essersi opposti alla presa di potere del presidente. Hanno affrontato divieti di viaggio arbitrari, a volte arresti o indagini penali e azioni penali davanti ai tribunali. Il perseguimento di civili da parte dei tribunali militari è drammaticamente aumentato con almeno 12 civili processati nell'ultimo anno, anche per aver esercitato pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione".

"Negli ultimi mesi - si legge ancora nella nota di Amnesty - il presidente Saied ha ripetutamente attaccato l'indipendenza della magistratura sciogliendo il Consiglio Superiore della Magistratura, un'istituzione creata per proteggere la magistratura dalle interferenze del potere esecutivo. Saied si è inoltre concesso ampi poteri per intervenire nella nomina e revoca di giudici e pubblici ministeri, portando alla revoca arbitraria di 57 giudici".

"Dalla rivoluzione del 2011, la Tunisia è stata un rifugio sicuro per le organizzazioni della società civile perché il decreto-legge 2011-88 ha permesso allo spazio civico di fiorire e prosperare. Tuttavia, all'inizio del 2022, è trapelato un progetto di decreto che modifica tale legge, contenente disposizioni che limiterebbero in modo significativo il lavoro e il finanziamento delle organizzazioni della società civile".

Amnesty invita dunque "a sollecitare il presidente tunisino a: "Fermare il perseguimento dei civili davanti ai tribunali militari, ripristinare il Csm recentemente sciolto e proteggere i giudici dal licenziamento da parte del Presidente, astenersi dall'adottare nuove leggi che minaccerebbero la libertà di associazione". (ANSAmed).

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