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Egitto, rinvenuto un cargo del III secolo che portava vino

Veniva dalla Grecia, ma affondò colpendo uno scoglio

Redazione Ansa

(ANSA) - IL CAIRO, 07 AGO - Resti di un'antica nave sono stati rinvenuti nelle acque del Mediterraneo al largo della città costiera egiziana di El Alamein da una missione archeologica. L'annuncio è stato fatto sabato su Facebook dal ministero del Turismo e delle Antichità egiziano sottolineando che il relitto, rivenuto circa 650 metri dalla costa assieme ad anfore d'argilla, risale al III secolo a. C..

Gli archeologi, come ha riferito Mostafa Waziri, il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egiziano, ritengono che la nave sia stata utilizzata per il trasporto di vini tra la Grecia e l'Egitto. I primi ad essere individuati sono stati pezzi di fasciame e centinaia di frammenti di ceramica. A fare la scoperta è stato Hussein Malik, un ingegnere proprietario di una società privata di rilevamento marino che recentemente ha condotto rilevamenti lungo la costa di El Alamein.

La maggior parte dei vasi era su un'isola sprofondata sotto il livello del mare: circostanza che ha portato gli archeologi a concludere che la nave è probabilmente affondata dopo aver urtato qualche scoglio dell'isola.

"Questa scoperta evidenzia l'importanza commerciale della regione di El Alamein e della costa settentrionale dell'Egitto nel III secolo a.C., un'epoca in cui la zona era ricca di porti commerciali", ha dichiarato Waziri. Il ritrovamento "inoltre, fornisce prove scientifiche dello status dell'Egitto nella regione per quanto riguarda il commercio", ha aggiunto. La costa settentrionale dell'Egitto aveva alcuni dei porti più trafficati della regione, che ricevevano regolarmente le navi che portavano merci dall'Europa meridionale poi trasportate verso altri mercati più a sud.

Prodotti come vino, olive e cereali erano tra gli articoli più commerciati durante il III secolo a.C., ha ricordato il ministero. Con oltre 30 porti commerciali, villaggi e città, la costa settentrionale dell'Egitto era una delle rotte del commercio più trafficate al mondo in quel secolo connotato dagli imperatori Aureliano, Caracalla e Settimio Severo. Un centro di gravità era Alessandria d'Egitto.

Le acque del Mediterraneo si confermano dunque un sito archeologico prolifico, con un gran numero di scoperte effettuate dagli archeologi che lavorano lungo i 1.000 km della costa settentrionale dell'Egitto, ricorda il sito del quotidiano emiratino The National nel segnalare la scoperta.

Forse uno dei siti più importanti è la Città perduta di Thonis-Heracleon, scoperta dopo anni di ricerche dall'archeologo francese Franck Goddio nel 2000. La città, che è stata trovata straordinariamente ben conservata, era una dei più grandi porti del mondo e controllava tutti i commerci verso l'Egitto.Tra le rovine della città sono state rinvenute 64 navi, 700 ancore, un tesoro di monete d'oro, statue anche di cinque metri e, cosa forse più importante, i resti di un enorme tempio del dio Amon-Gereb. (ANSA).

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