Un aumento che sfiora il +110%.
Analizzando i dati, dall'entrata in vigore del decreto Ong emerge che da marzo ad oggi sono sbarcati, complessivamente, 79.327 i migranti. Nello stesso periodo, lo scorso anno, erano stati 52.783: un aumento di 26.544 unità.
Pesante anche il bilancio in termini di perdite di vite umane. La rotta del Mediterraneo centrale si conferma la più pericolosa con oltre 22 mila morti dal 2014 secondi i dati diffusi dal Missing migrants project dell'Oim e circa 2mila dall'inizio dell'anno.
Per quanto riguarda le statistiche che analizzano le principali località di sbarco, sempre secondo i dati del ministero dell'Interno, al 7 agosto la regione con il numero più alto è la Sicilia con 78.122 arrivi (35.126 nel 2022), seguita da Calabria con 9.084, Puglia (2.510) e Toscana (962).
Altro discorso riguarda le nazioni di partenza dei natanti: i dati confermano che la rotta più utilizzata dai migranti per attraversare il quadrante sud della Mediterraneo è quella che parte dalle coste tunisine. Nei primi otto mesi dell'anno sono stati 58.488 i mezzi partiti dalla Tunisia, in netta crescita rispetto al 2022 quando erano stati 12.237. Dall'inizio dell'anno dalla Libia sono partiti 30.495 mezzi (24.382 nel 2022) mentre dalla Turchia sono stati 4.315, in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso quando erano stati 6.828.
I dati del Viminale fotografano anche le nazionalità "dichiarate al momento dello sbarco". Nel 2023 il maggior numero di migranti è arrivato dalla Guinea (11.637), seguita dalla Costa d'Avorio (11.572), poi Egitto (7.814) e Tunisia (7.022).
(ANSAmed).
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