L'Età del Ferro è stato un periodo dinamico che ha visto l'espansione delle colonie greche e fenicie e la crescita di Cartagine come potenza marittima dominante del Mediterraneo. La maggiore facilità dei viaggi a lunga distanza grazie ai progressi della navigazione avevano favorito gli spostamenti e creato nuove reti per il commercio, la colonizzazione ed i conflitti. È dunque per esplorare come la mobilità abbia plasmato le società di quell'epoca che è stato progettato lo studio guidato da Hannah Moots, ora all'Università di Chicago. I risultati evidenziano l'estrema interconnessione delle popolazioni del Mare Nostrum. In particolare, l'alto numero di individui con ascendenze Nord-africane nell'Italia centrale può riflettere gli stretti legami tra Cartagine e la regione abitata dagli etruschi. Allo stesso modo, la presenza a Kerkouane di diversi individui simili a popolazioni italiane e greche suggerisce un movimento bidirezionale all'interno del Mediterraneo. Una scoperta di grande interesse è che, sia a Kerkouane che a Tarquinia, sono stati trovati individui sepolti insieme, ma aventi antenati diversi e geograficamente distanti: una cosa che sembra non aver comportato un trattamento differenziato nelle celebrazioni funerarie. (ANSAmed).
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