"Se non si interviene, la scarsità d'acqua, l'erosione costiera e le inondazioni ridurranno il Pil reale del 3,4% nel 2030. Le perdite annuali raggiungeranno il 6,4% del Pil nel 2050, ovvero 10,4 miliardi di dinari (3,4 miliardi di dollari) in termini di valore attuale netto. Queste perdite saranno dovute all'impatto della scarsità d'acqua e di conseguenza il settore agricolo sarà particolarmente colpito, con il suo valore aggiunto che diminuirà del 15% entro il 2030 (e del 29% entro il 2050)", afferma la Banca Mondiale nel rapporto.
Nei sei Paesi in cui sono stati redatti i Rapporti nazionali sul clima e lo sviluppo (Ccdr) - Tunisia, Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Marocco -, le perdite del Pil legate al clima saranno comprese tra l'1,1% e il 6,6 % entro il 2050, indica il rapporto, che sottolinea come l'interdipendenza tra acqua, energia e produzione alimentare sia particolarmente complessa nella regione Mena. L'agricoltura è un settore ad alta intensità idrica, mentre i sistemi di approvvigionamento idrico (desalinizzazione, trattamento delle acque reflue, ecc.) sono ad alta intensità energetica, a dimostrazione degli stretti legami tra questi diversi settori.
In Tunisia, l'agricoltura è il settore che consuma più acqua del paese, rappresentando oltre il 75% del consumo totale di acqua, e dovrà per forza di cose essere limitato. Il settore agricolo svolge un ruolo importante nell'economia nazionale, rappresentando il 9,6% del Pil secondo i dati del 2022. Nel 2019 era impiegata in questo settore il 14% della popolazione attiva.
È anche un'attività che contribuisce alla sicurezza alimentare.
Considerata l'importanza dell'uso dell'acqua per l'agricoltura, i Ccdr per la regione Mena formulano due raccomandazioni strategiche, vale a dire la sostituzione dell'acqua dolce con acque reflue trattate e una maggiore efficienza nell'uso delle risorse idriche attraverso misure dal lato della domanda, in particolare la modernizzazione dei sistemi di irrigazione. È importante proteggere gli agricoltori, rivedendo i sistemi di coltivazione, adottando varietà resistenti alla siccità, incoraggiando colture a maggior valore aggiunto, migliorando le tecnologie di irrigazione e utilizzando soluzioni basate sulla natura, conclude il rapporto. (ANSA).
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