TUNISI - Nel Nord Africa, il settore energetico, in particolare l'industria del petrolio e del gas, è considerata la maggiore causa di emissioni di inquinamento atmosferico (No2, So2 e Cov). Lo si legge nel rapporto 'Major Air Polluters in Africa Unmasked' pubblicato congiuntamente da Greenpeace Mena e Greenpeace Africa, in cui viene evidenziato come le osservazioni satellitari del biossido di zolfo nel Nord Africa identificano i punti caldi dell'inquinamento atmosferico in Egitto, Libia, Marocco e Tunisia.
"Un numero significativo di morti premature si verifica ogni anno a causa dell'esposizione all'inquinamento atmosferico nei Paesi del Nord Africa", si legge. Lo studio ha inoltre rivelato dati scioccanti sui maggiori inquinatori atmosferici del continente e su come gli africani si trovino ad affrontare una crisi di salute pubblica che richiede un'azione immediata da parte dei governi. "La responsabilità dell'aria inquinata grava su coloro che sono meno preparati a gestirla, rivelando un'ingiustizia significativa poiché la crisi non colpisce tutti allo stesso modo". L'inazione ha un impatto negativo sulle vite umane, a tal fine, il rapporto presenta raccomandazioni per affrontare la crisi, sottolineando la necessità di rigorosi standard legali di qualità dell'aria, un migliore monitoraggio, una riduzione della combustione dei rifiuti e investimenti in tecnologie energetiche pulite, in particolare nel settore energetico.
Greenpeace chiede alle autorità di monitorare e segnalare le emissioni di inquinanti atmosferici provenienti da strutture responsabili di un significativo inquinamento atmosferico e di sviluppare registri di rilascio e trasferimento di sostanze inquinanti (Prtr) disponibili al pubblico e verificati in modo indipendente. È inoltre necessario migliorare l'accesso all'energia pulita e rinnovabile con azioni politiche più forti per i bisognosi. Il rapporto raccomanda inoltre di adottare misure urgenti per porre fine alla produzione di petrolio e gas, al flaring e all'uso di combustibili fossili nella produzione di energia, e per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.
"E' importante per i vari governi africani, in collaborazione con la comunità internazionale e il nord del mondo, investire in progetti energetici sostenibili e rispettosi del clima eliminando gradualmente le industrie dannose per l'ambiente e ad alte emissioni che hanno impatti negativi sulla salute pubblica e sul clima." "La regione Mena è la nostra casa. Lavoriamo in modo creativo e collaborativo per ridurre gli impatti ambientali, economici e sociali dei disastri climatici e promuovere soluzioni locali e innovative, consentendo alle nostre comunità di prosperare e vivere in armonia con il loro ambiente, sostiene Greenpeace Mena, un'organizzazione senza scopo di lucro, completamente indipendente, politicamente e finanziariamente.
Petrolio e gas maggior causa di inquinamento nel Nord Africa
Greenpeace, "occorrono azioni immediate dei governi"