Se queste riforme non si concretizzeranno, potrebbe essere difficile garantire abbastanza valuta estera per l'economia, secondo l'istituto finanziario internazionale con sede a Washington. Ciò potrebbe portare a pressioni sui tassi di cambio e sui prezzi, con effetti negativi sull'attività economica e sull'occupazione. Inoltre, se la siccità dovesse persistere, le proiezioni potrebbero essere riviste al ribasso, dato l'impatto negativo sull'agricoltura e sulla bilancia commerciale.
Per quanto riguarda le finanze pubbliche e il saldo esterno della Tunisia, "rimarranno fragili in assenza di finanziamenti esterni sufficienti", rileva la Banca Mondiale, aggiungendo che "si prevede che il deficit fiscale si ridurrà leggermente, raggiungendo il 6,1% del Pil nel 2024". Ciò è dovuto principalmente alla diminuzione dei sussidi e della massa salariale in termini reali, nonché a un moderato aumento delle entrate fiscali. Per quanto riguarda il disavanzo delle partite correnti, "dovrebbe rimanere stabile al 2,4% del Pil nel 2024, con una crescita continua delle esportazioni di viaggi e ragioni di scambio stabili".
Nonostante la riduzione dei deficit, si prevede che il fabbisogno finanziario lordo aumenterà ulteriormente, attestandosi al 16,1% del Pil nel 2024 (dal 13,8% nel 2023) a causa del significativo servizio del debito estero. "Ciò aumenta anche la dipendenza della Tunisia dalle fonti esterne di finanziamento, che dovrebbero rappresentare circa il 57% del totale", afferma il rapporto.
Se il ritmo delle riforme e il livello di finanziamento saranno adeguati, la Banca Mondiale prevede una crescita sostenuta nel medio termine e una certa stabilizzazione degli squilibri macroeconomici e fiscali. Tuttavia, queste prospettive a medio termine sono subordinate al proseguimento di un ritmo ambizioso di riforme, a finanziamenti sufficienti e alla stabilità dei prezzi internazionali dell'energia, in particolare del petrolio. (ANSAmed).
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