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Meloni: 'In lettera di von der Leyen migranti restano priorità'

'L'Approccio è cambiato, va reso strutturale', dice alla Camera

Redazione Ansa

ROMA - Sulla gestione del dossier migranti prima si parlava solo di "redistribuzione", mentre "ora il paradigma è cambiato ma è fondamentale che questo approccio sia consolidato e diventi strutturale: la stessa lettera che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ieri indirizzato ai capi di Stato e di governo va in questa direzione, stabilendo che questo approccio debba rimanere al centro anche delle priorità anche del prossimo ciclo istituzionale". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

"L'immigrazione irregolare di massa non verrà mai fermata se non si coinvolgono nella lotta ai trafficanti le nazioni di origine e di transito - come su impulso italiano l'Europa ha già fatto attraverso i Memorandum con Egitto e Tunisia, e dovrà continuare a fare replicando questo modello in molte altre nazioni - e se non si affrontano a monte le cause che spingono una persona ad abbandonare la propria terra. E anche qui, nell'Agenda strategica, l'Unione europea si impegna ad affrontare le cause profonde della migrazione. Si mette, cioè, nero su bianco un principio che noi sosteniamo da tempo, ovvero che il primo diritto che è nostro compito garantire è il diritto a non dover emigrare, potendo trovare nella propria terra le condizioni per la propria realizzazione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue. "Questo obiettivo presuppone la necessità di costruire un modello novo di cooperazione con le nazioni africane, affinché possano crescere e prosperare con le risorse che possiedono. Una cooperazione da pari a pari, capace generare benefici per tutti. E siamo soddisfatti del fatto che anche questo approccio si ritrovi nell'Agenda strategica. Si tratta di un approccio sul quale l'Italia ha fatto scuola con il Piano Mattei per l'Africa, che stiamo progressivamente implementando con sinergie strutturate e attività di raccordo con le altre iniziative in campo sullo stesso obiettivo, sia a livello europeo con il Global Gateway della Unione europea, sia a livello internazionale con la Partnership for Global Infrastructure and Investment, uno dei progetti strategici lanciati in ambito G7 per lo sviluppo e la crescita economica delle Nazioni più fragili, in particolare in Africa e in Asia.

L'Italia ha ad esempio deciso di contribuire, attraverso il Global Gateway della Ue, alla realizzazione del Corridoio di Lobito, l'imponente sistema infrastrutturale che ha come obiettivo quello di collegare l'Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo, e di connettere così i mercati regionali a mercati globali. Queste sono le risposte che ci chiedono i leader, i governi e i popoli africani. Non ci chiedono l'elemosina, né quell'ipocrita e un po' pelosa solidarietà che si ferma a chi riesce a superare i viaggi della speranza, fingendo di non vedere chi è così povero da non potersi permettere di pagare i trafficanti per tentare quella traversata", ha aggiunto. 

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