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Situazione Mar Rosso non interrompe il flusso nel Mediterraneo

Ricerca Srm, crescita media annua oltre il 3% nel bacino

Redazione Ansa

(ANSAmed) - NAPOLI, 19 LUG - Il commercio via mare globale è aumentato del 2,2% nel 2023, raggiungendo 12,3 miliardi di tonnellate e crescerà del 2,4% al 2024 e del 2,6% al 2025. La situazione nel Mar Rosso non interrompe il flusso dei trasporti marittimi e il Mediterraneo resta sempre protagonista. Lo si legge nel nuovo Rapporto 2024 'Italian Maritime Economy' che Srm ha presentato oggi a Napoli, sottolineando i nuovi scenari competitivi e le trasformazioni strutturali del settore Marittimo dell'Area Euro-Mediterranea che prevede "nonostante i conflitti, una crescita media annua al 2028 dei traffici container del Mediterraneo di poco più del 3% contro il 2,5% della media mondiale".

Il rapporto sottolinea come il Mediterraneo resti centrale nel traffico marittimo a corto raggio, ha registrato il dato più intenso di sempre a livello europeo nel Mediterraneo con quasi 600 milioni di tonnellate movimentate. Restano però attive le tensioni che tra gennaio e giugno 2024 hanno visto i transiti medi giornalieri di Suez ridotti a 37 passaggi dai 71 dell'anno precedente. A risentirne di più sono state le navi Container (-69% dei passaggi), le Car Carrier (-84%) e le LNG (-93%).

Con l'aumento del commercio marittimo e degli investimenti lo studio analizza anche la sfida dei carburanti alternativi per lo shipping: l'utilizzo di carburanti alternativi ha continuato a progredire, con il 6,5% della flotta in navigazione in grado di utilizzare nuovi propellenti meno inquinanti, percentuale che raggiungerà il 25% al 2030. Il 50,3% di tutti gli ordini a luglio 2024 è relativo a navi che utilizzano combustibili alternativi (nel 2017 questa quota era solo del 10,7%).

Nel rapporto i porti e lo shipping italiano si confermano protagonisti: il 28% dell'import/export in valore e il 50% in quantità utilizza la nave, con il Mezzogiorno che è area strategica per l'Italia: il 47% del traffico marittimo del Paese passa attraverso i porti delle regioni del sud. Investimenti in intermodalità e modelli green per crescere: sono necessari investimenti per 80 miliardi di euro per far diventare l'Europa un modello portuale più efficiente e più green.

"Il Mediterraneo - spiega Massimo Deandreis, direttore generale Srm - nonostante le crisi resta sempre al centro del commercio marittimo mondiale e l'Italia è ben posizionata, però restiamo ancora al 19° posto nel Logistic Performance Index che significa che abbiamo grandi Paesi competitors commerciali davanti e questo ci dà veramente l'indicazione sul fatto che il Paese deve fare uno sforzo in più in termini di investimento nelle infrastrutture.

De Andreis sottolinea anche che il commercio marittimo "guida - ha detto - il processo di transizione energetica. I porti, infatti, stanno sempre più diventando degli hub energetici, mentre lo shipping con la sfida dei carburanti alternativi e la logistica attraverso l'intermodalità, stanno stimolando gli investimenti green nel nostro Paese. Tutto questo ha inoltre una crescente dimensione geopolitica: energia, portualità, logistica, import-export, Suez, crescita di Cina e Asia nel Mediterraneo. Tutti aspetti che toccano rilevanti interessi strategici e costituiscono l'opportunità di affermare il ruolo dell'Italia e del Mezzogiorno al centro del Mediterraneo".

(ANSAmed).

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