Netanyahu ha denunciato le "menzogne e calunnie" pronunciate contro il suo Paese.
"Finché Hezbollah sceglie la guerra, Israele non ha alternative", ha proseguito Netanyahu, che ha assicurato che lo Stato ebraico continuerà gli attacchi in Libano "finché non raggiungeremo i nostri obiettivi". "Continueremo a indebolire Hezbollah", ha detto, definendo il movimento armato libanese la "quintessenza delle organizzazioni terroristiche". "Quando è troppo è troppo", ha sbottato.
Anche "Hamas deve andarsene, se rimane al potere continuerà ad attaccare", ha detto il premier israeliano, ribadendo che lo Stato ebraico "non vede alcun ruolo per Hamas in una Gaza dopo la guerra".
"Lasciate andare gli ostaggi", ha continuato. "Gli ostaggi, vivi e morti, devono tornare a casa".
Netanyahu si è anche rivolto all'Iran. "Se ci attaccate, vi colpiremo", ha avvertito. "Teheran sta cercando di imporre il suo radicalismo ben oltre il Medio Oriente", ha aggiunto.
"I veri criminali di guerra non sono in Israele", ha insistito il premier, in polemica con la Corte penale internazionale che ha emesso un mandato d'arresto nei suoi confronti con questa accusa.
Netanyahu infine ha lanciato un durissimo attacco alle Nazioni Unite, definendole una "palude antisemita" e una "società terrapiattista anti-israeliana". (ANSAmed).
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