"Da quasi un anno Israele sta compiendo un assoluto massacro nella Striscia di Gaza. Dalle atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre 2023, che hanno visto l'uccisione di 1.200 persone e la cattura di circa 250 ostaggi, le forze israeliane hanno portato avanti una guerra totale contro la popolazione di Gaza, uccidendo più di 41.500 persone e ferendone oltre 96.000. La popolazione è stata ripetutamente sfollata e costretta in aree sempre più piccole sotto i bombardamenti e in condizioni sempre più disumane".
"I bombardamenti israeliani su aree densamente popolate hanno ripetutamente causato ferite su vasta scala. Le nostre équipe sono state costrette a eseguire interventi chirurgici senza anestesia, ad assistere alla morte di bambini sui pavimenti degli ospedali per mancanza di risorse e a curare persino i loro stessi colleghi e familiari", afferma la dott.ssa Amber Alayyan, responsabile medico di Msf, citata nella nota. "Nel frattempo, il sistema sanitario di Gaza è stato sistematicamente smantellato dalle forze israeliane". "Le équipe di Msf a Gaza già prima del 7 ottobre curavano gli effetti dei 17 anni di occupazione israeliana, dell'assedio e dei ricorrenti attacchi alla popolazione, tra cui ferite di lunga durata, salute mentale e gravi ustioni. Da quella data, però, mentre i bisogni sono aumentati a causa dei ripetuti attacchi di Israele sulla Striscia, l'accesso all'assistenza sanitaria è stato smantellato. Oggi, solo 17 ospedali su 36 sono parzialmente funzionanti. Le parti in conflitto si sono scontrate nei pressi delle strutture mediche, mettendo in pericolo i pazienti, i loro familiari e il personale medico. Sei colleghi di Msf sono stati uccisi. Da ottobre 2023, il personale e i pazienti di Msf hanno dovuto lasciare 14 diverse strutture sanitarie, a causa di gravi incidenti e dei combattimenti in corso. "Ogni volta che una struttura medica viene evacuata, a migliaia di persone viene negato l'accesso a cure mediche salvavita, con conseguenze sulla salute delle persone, non solo nell'immediato ma anche nelle settimane e nei mesi a venire", scrive ancora Medici senza frontiere. (ANSAmed).
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