E' una delle conclusioni del IX Foro regionale dell'UpM contenute nella dichiarazione finale sottoscritta dai rappresentanti dei 43 Paesi del partenariato riuniti a Barcellona. Allo stesso tempo, saranno "esplorate" altre iniziative in settori come lo sviluppo urbano, il lavoro e quello del ciclo dell'acqua, dell'energia, degli alimenti e degli ecosistemi.
"Nei miei quattro decenni di servizio, sono stato testimone di numerose crisi e conflitti, ma non ho mai visto una tragedia così profonda come quella che attualmente minaccia la regione mediterranea", ha dichiarato il segretario generale della UpM, Nasser Kamel. "Il costo umanitario è impressionante, con moltissime vite perdute e famiglie distrutte. Non è mai stato più importante adottare misure urgenti", ha aggiunto. Iniziative che richiedono "dialogo, volontà politica e soluzioni giuste".
Kamel ha evidenziato che "in questi tempi difficili, l'UpM ha continuato a lavorare alla sua missione", che è quella di rafforzare la cooperazione regionale fra i Paesi del partenariato euromediterraneo, l'unica capace di "dare speranza" alla soluzione dei conflitti nell'area.
Un'altra delle questione affrontate nel corso del foro è stata la riforma dell'UpM, il partenariato nato dal Processo di Barcellona con gli obiettivi della pace condivisa, della stabilità e prosperità nella regione euro-mediterranea nel quadro multilaterale. E con azioni volte a rafforzare il ruolo delle donne e dei giovani, creare lavoro, favorire il commercio e lo sviluppo urbano sostenibile, promuovere l'azione climatica e la protezione dell'ambiente.
Il processo di riforma, avviato nel 2003, punta a rafforzare il mandato dell'organizzazione, le capacità di azione e aumentare le risorse. Dopo un primo pacchetto di riforme, che hanno incluso misure per potenziare la piattaforma e rendere più agili le comunicazioni fra gli Stati membri, è stata avviata quest'anno la seconda fase, centrata sulla riflessione sulle priorità della UpM, nel contesto regionale modificato. I rappresentanti degli Stati membri, che hanno preso parte all'incontro di Barcellona hanno riconosciuto il "ruolo cruciale" dell'UpM come foro di dialogo e la sua "rilevanza" per la causa euro-mediterranea. (ANSAmed).
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