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Nuova luce su Tebe dopo la scoperta di una tomba in Egitto

Ritrovata la prima del Medio Regno del sito di el-Assasif

Redazione Ansa

(di Rodolfo Calò) (ANSAmed) - IL CAIRO, 4 NOV - Una scoperta archeologica el-Assasif, in Egitto, sta riscrivendo la storia di questa antica necropoli tebana: una missione congiunta egizio-americana ha riportato alla luce la sua "prima tomba del Medio Regno", un periodo storico di circa 4.000 anni fa di cui, fino ad ora, si avevano poche testimonianze in quest'area. Lo segnala la pagina Facebook del ministero del Turismo e delle antichità egiziano riferendosi a una zona situata sulla sponda occidentale del Nilo di fronte all'attuale città di Luxor.

La sepoltura, individuata durante il lavoro di pulizia presso la "tomba di Karabaskin" della XXV dinastia, si presentava intatta, sigillata da secoli. Al suo interno, gli archeologi hanno rinvenuto 11 sepolture, appartenenti a uomini, donne e bambini, probabilmente componenti di una stessa famiglia che ha utilizzato il gentilizio per diverse generazioni.

Nonostante i danni causati dalle inondazioni, che hanno deteriorato i sarcofagi in legno e i tessuti di lino, il corredo funebre si è in gran parte conservato, offrendo agli studiosi una grande varietà di oggetti: tra questi, spicca una collana che il ministero definisce "unica" e composta "da 30 perle di ametista cilindriche e due di agata, con al centro un amuleto a forma di testa di ippopotamo".

Le sepolture femminili hanno restituito altri gioielli: bracciali, anelli, cinture in agata rossa, porcellana blu e verde e pietra dipinta con motivi vegetali. Completano il quadro una serie di amuleti a forma di animali, tra cui ippopotami, falchi e serpenti, testimonianza delle credenze religiose dell'epoca.

Come evidenziato da Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, la scoperta apre nuovi scenari per la comprensione della necropoli di Assasif e dei rituali funerari del Medio Regno.

La nota segnala anche due specchi in rame: uno presenta un manico a forma di fiore di loto, simbolo di rinascita; mentre l'altro reca l'immagine della dea Hathor, divinità legata all'amore, alla bellezza e alla maternità, qui rappresentata con quattro volti che ne sottolineano gli aspetti di protettrice.

Tra i reperti più singolari, anche la statuetta blu-verde raffigurante un "bennu", uccello mitologico simile alla fenice, simbolo di resurrezione e rinnovamento. Accanto alla statuetta, circa 4.000 perline di argilla - originariamente parte della sua acconciatura. Inoltre viene segnalata una tavola sacrificale quadrata, con un canale centrale per le libagioni e decorata con bassorilievi che raffigurano offerte votive come una testa di toro e una pagnotta. (ANSAmed).

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