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Interazione coi faraoni in arrivo al Grande Museo del Cairo

Grazie all'Ia si potranno fare domande alle statue del Gem

Redazione Ansa

IL CAIRO - Il Grande Museo Egizio (Gem) sta per introdurre una tecnologia innovativa che permetterà ai visitatori di "interagire" con alcuni reperti faraonici. Grazie a un sistema di intelligenza artificiale, i visitatori potranno porre domande a repliche digitali di statue e altri oggetti, ottenendo risposte in diverse lingue, come ha segnalato di recente il sito di Al Arabiya.
Questo progetto, considerato una "rivoluzione" nel campo della museologia, mira a rendere l'esperienza museale più coinvolgente e interattiva, soprattutto per le nuove generazioni. L'obiettivo è trasformare la visita al museo in un "dialogo" tra il visitatore e la storia, offrendo un'esperienza educativa e divertente.
Nello specifico, il sistema utilizzerà la tecnologia del riconoscimento vocale e dell'elaborazione del linguaggio naturale per interpretare le domande dei visitatori e fornire risposte pertinenti basate su un database di informazioni storiche e archeologiche. Le risposte saranno fornite attraverso proiezioni olografiche o schermi interattivi, creando l'illusione che i reperti stiano realmente "parlando".
Questa iniziativa si inserisce in un più ampio sforzo del Gem di utilizzare tecnologie avanzate per valorizzare il patrimonio culturale egizio e renderlo accessibile a un pubblico globale.
Il museo punta dichiaratamente a diventare un punto di riferimento per l'innovazione nel settore museale, offrendo esperienze uniche e memorabili.
Il progetto punta anche a superare le barriere linguistiche, offrendo interazioni in diverse lingue, rendendo così il museo più accessibile ai turisti internazionali. L'implementazione di questa tecnologia non si limiterà a pochi reperti, ma si prevede un ampliamento progressivo ad altre sezioni del museo, offrendo un'esperienza interattiva sempre più vasta. Oltre alle repliche digitali, si ipotizza l'utilizzo della realtà aumentata per sovrapporre informazioni digitali agli oggetti reali esposti, arricchendo ulteriormente l'esperienza di visita.

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