La mostra, curata dal Console onorario italiano a Luxor Francis Amin, documenta il progetto di restauro degli affreschi del santuario del Monastero Rosso, dedicato ai Santi Bishoi e Bigol, noto per essere la "Cappella Sistina" dei cristiani copti.
Il progetto di restauro, finanziato dall'agenzia statunitense USAID in collaborazione con l'American Research Center in Egypt, proseguì dal 2002 al 2012: un decennio di attività intensa per i restauratori italiani, che trascorrevano sul sito circa sei mesi l'anno. In un tempo di lavoro complessivo equivalente a 5.700 giorni, la squadra dei restauratori italiani si dedicò al consolidamento, alla pulizia e alla reintegrazione estetica delle scene, con il fine di conservare una parte così significativa del patrimonio dell'arte copta.
"Oggi sarebbe impossibile apprezzare questo capolavoro senza il meticoloso intervento di restauro e recupero del gruppo di restauratori - 28 italiani e 12 egiziani - sotto la guida di Luigi De Cesaris, realizzato insieme ai capi restauratori, Adriano Luzi, Alberto Sucato ed Emiliano Ricchi" ha sottolineato l'Ambasciatore Quaroni, esprimendo il proprio ringraziamento al curatore Francis Amin e ricordando come Luigi De Cesaris "fu un restauratore altamente apprezzato, tanto sul piano professionale che su quello umano, per il suo eccezionale talento e per il suo spirito sempre sorridente e collaborativo." "Il lavoro realizzato nel Monastero Rosso è un esempio particolarmente luminoso della radicata collaborazione italo-egiziana nel campo del restauro del ricchissimo patrimonio artistico e culturale egiziano" ha proseguito l'Ambasciatore.
"La cerimonia di oggi è anche un sentito tributo al lavoro e alla passione della squadra di restauratori italiani guidati da Luigi De Cesaris".
I meravigliosi affreschi sono stati realizzati da più artisti secondo l'usanza copta, in cui si sovrappongono diversi strati di pitture murali. Al visitatore che varca l'uscio del santuario si spalanca davanti un palcoscenico ornato da volti e figure disposti su tre livelli di affreschi, dove figurano, in basso, S. Atanasio di Alessandria ed i Patriarchi della Chiesa copta, quindi le nicchie dedicate ai Santi Shenouda, Bishoi e Bigol, infine, nella cupola absidale, il Cristo in trono, i profeti del Vecchio Testamento e la Vergine Maria. (ANSA).
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